Una settimana di volgarità: da Lerner alla Littizzetto tutti a infangare il Cavaliere

STRUMENTALE Il conduttore dell’«Infedele» ha rinunciato ai soliti temi impegnati per dire «no al velinismo morale»

Gli inglesi, almeno quegli inglesi che possiedono ancora un po’ del loro atavico senso dell’umorismo, hanno un modo bizzarro per definire una pioggia incessante: «It’s raining cats and dogs». Piovono cani e gatti. Converrete che l’immagine è abbastanza colorita. Ma se, invece di cani e gatti piove soltanto fango, fango sopra fango, notte e giorno, per una settimana, la faccenda è diversa. E l’ironia, dietro cui qualcuno cerca di nascondersi maldestramente, naufraga nelle acque torbide dell’attacco politico. Delle accuse gratuite e vergognose perché cariche di insinuazioni. Insomma, qualsiasi ricorso ad acrobazie dialettiche e a metafore più o meno colorite non regge più. Così come non dev’esser stato facile per Silvio Berlusconi reggere all’assedio di chi, in questa lunga e tormentata settimana del gossip più becero, si è occupato con secondi o terzi fini del suo prossimo divorzio da Veronica Lario, annunciato unilateralmente dalla stessa, domenica, sulle pagine della Stampa e de La Repubblica. Appena uscita, la notizia fa il giro del mondo e il premier riceve le prime bacchettate. Se lo spagnolo El Mundo scrive che Veronica ha deciso di separarsi dopo le ultime azioni del Cavaliere, ovvero «l’inclusione di belle ragazze nelle liste del suo partito per le elezioni europee», il Times ricorda perlomeno che «Veronica Lario ha sempre espresso posizioni vicine alla sinistra che differiscono notevolmente da quelle del marito». Negli States Fox e Abc si divertono con la storia della partecipazione alla festa di compleanno di una diciottenne con lo slogan «Silvio delizia gli italiani ma fa arrabbiare sua moglie» e la Cnn dedica alla questione addirittura un talk show con il corrispondente della Stampa, Molinari. L’annuncio di Veronica accende anche internet e così su Facebook si crea il «Veronica Lario» fan club a suo sostegno. Domenica sera a Che tempo che fa su Raitre Luciana Littizzetto entra in azione: «Veronica hai fatto bene a mollarlo. Tanto ti darà qualche carriolata di miliardi a meno che non faccia un lodo per abolire il diritto di famiglia. Anche a teatro avevate punti di vista diversi: tu guardavi lo spettacolo, lui la cassiera». Sembra solo satira, ma bastano poche ore e, mentre Berlusconi rimane nel suo riserbo («È un fatto doloroso»), la pioggia di fango si fa insistente. Gad Lerner lunedì sera reinventa la puntata del suo Infedele su La7 («Il corpo delle donne») ad uso e consumo della vicenda, inserendo nella trasmissione un ampio capitolo su Berlusconi e le donne, dove immagini sapientemente montate aiutano a raccontare un premier dalle mille debolezze. Così l’immarcescibile Gad, di solito impegnato su tempi più impegnati, si sforza di dipingere un premier che è attirato più dalle veline e dalle signore piacenti che dai progetti politici. E lascia intendere che il premier non disdegni di frequentare anche minorenni, prendendo spunto dal famoso servizio fotografico che ritrae Berlusconi alla festa di compleanno della studentessa di Casoria, Noemi Letizia. «No al velinismo politico» tuona Lerner. E ricordando, davanti ad un gigantesco manifesto-collage di Berlusconi tra donne e veline, che è stato proprio lui, il premier, a «inventare trasmissioni gossipare». Intanto persino Emma Bonino si sente in dovere di dichiarare che «Berlusconi è solo uno che disprezza le donne», mentre, vessillifera di una sinistra oramai senza pudore, Rosy Bindi sentenzia: «Non possiamo far finta di nulla, non possono restare dubbi sulla natura dei rapporti tra il capo del governo ed una minorenne». Fango, sempre più fango. Berlusconi reagisce passando al contrattacco sugli stessi giornali cui Veronica Lario aveva affidato le sue dichiarazioni. «Mia moglie è caduta in un tranello. Ora mi dovrà chiedere scusa». Il premier approda in tv per difendersi. Per raccontare come è andata veramente la questione delle liste, per fugare le insinuazioni più pesanti: «Non ho mai frequentato minorenni, sarei un pazzo. È una vergognosa calunnia» ripete a Porta a Porta martedì sera. Il Pd però non arretra, ma anzi la stessa sera a Ballarò Giovanni Floris lascia ampio spazio a Franceschini secondo cui «Berlusconi da quando è entrato in politica ha fatto della sua vita un reality.

Ha voluto fare il macho e il bullo? Allora chi è causa del suo male pianga se stesso». Sorride compiaciuto Floris. Che ad arte rilancia: «Però quella frase di Veronica: “Io non posso stare con uno che frequenta minorenni...”».

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