Al festival di Sanremo 2005 ha portato una ventata di puro glamour. La bambolina (o bambolona) hollywoodiana Gwen Stefani (nonni di origine italiana) si presentò accompagnata dalle sue ballerine giapponesi Arajuko Girls in versione samurai sadomaso e via con la sua danzereccia Rich Girl. Che pacchia per i teen ager di cui la 38enne cantante dei No Doubt (con loro ha venduto quasi 40 milioni di album) è un idolo incontrastato. Quegli stessi teen ager che in 15mila (persona più persona meno) hanno celebrato il suo sfarzoso spettacolo londinese a Wembley e che stasera al Forum di Assago sono pronti a perdere la testa per lei.
La bionda platinata della pop dance, via via definita «vice Madonna» e «nuova Madonna» (anche se Gwen si schermisce: «comunque non ci sarà mai unaltra come lei; è unartista che ha spianato la strada a tutte noi») porta a Milano uno show spettacolare e molto coreografico, uno spettacolo dorato in cui, tra vestiti ed effetti speciali, nasconderà gli eventuali cali di tensione delle sue canzoncine acqua e sapone.
La Stefani è una specie di Re Mida che fa palate di dollari (Vogue lha citata come una delle venti donne più importanti del mondo pop) nel campo dellabbigliamento (firma una linea di vestiti - tra laltro quelli che porta sul palco - che si chiama Lamb, come le iniziali del suo album Love Angel Music Baby), ha fatto lattrice (in The Aviator di Martin Scorsese è con Leonardo Di Caprio nel ruolo di Jean Harlow) anche se la definisce una parentesi in una vita dedicata alla musica. Insomma canta come unattrice e recita come una cantante e viceversa ma convince il pubblico dei giovanissimi, puntando a rotta di collo sulla dance, sui campionamenti, sulle melodie di facile ascolto e smaccatamente commerciali (come Wind It Up) che caratterizzano anche e soprattutto il recente album The Sweet Escape nonostante produttori del calibro di Nellee Hooper (già mago dei suoni di U2 e Bjork). Ma la festa di stasera sarà anche un addio. Non il ritiro di Gwen, no di certo, ma la fine della sua fuga solista ed il ritorno nellalveo dei No Doubt, come lei stessa ha annunciato. «Sono felice di ciò che ho fatto da sola ma sapevo che, almeno per il momento, sarebbe arrivata la fine. Ora tornerò con i No Doubt, non possiamo buttare via ciò che abbiamo fatto di bello fino ad ora».
Il che vuol dire milioni di dischi venduti da quando Gwen entrò nella band nell86, volando dai circuiti alternativi al top delle classifiche internazionali (lesplosione avviene nel 95 con Tragic Kingdom che vende 15 milioni di copie). Cioè tornando ad un pop leggero ma venato di rock e con il sostegno di ritmi ska e reggae. Si prepara un conflitto tra vecchi e nuovi fan.
DatchForum, Assago, ore 21
biglietti 26, 30, 40 e 50 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.