Il sexy scandalo

WashingtonGuerra totale contro Dominique Strauss Kahn, l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale che lo scorso 14 maggio avrebbe aggredito in una suite del hotel Sofitel di New York una cameriera di 32 anni.
L’avvocato dell’inserviente, Kenneth Thompson, ieri ha lanciato un appello sulla rete televisiva France 2 invitando le donne di Francia e Africa eventualmente molestate da Dsk a farsi coraggio e denunciare il maturo Don Giovanni. La mossa di Thompson è come un cerino acceso davanti a una tanica di benzina, visto che già nelle ore successive all’arresto di Dsk in parecchie si erano fatte avanti con racconti più o meno credibili. Il rischio è di innescare una vera e propria gara a conquistare una ribalta mediatica.
Thompson ha mirato a Francia e Africa perché le cose vanno diversamente che in America, dove le donne non temono i riflessi negativi di una denuncia per stupro e la pubblicità che ne consegue. In Francia c’era già il caso della giornalista Tristane Banon molestata nove anni fa nel corso di un’intervista: non ha parlato della sua avventura se non dopo l' arresto del leader del Fondo monetario internazionale. Adesso che le cataratte del cielo si sono aperte, che un’hostess ha riportato pesanti commenti di Dsk sul suo fondo schiena, che una maitresse di New York ha reso noto che non gradiva più il leader socialista come cliente perché le ragazze tornavano troppo malconce, l' avvocato della cameriera del Sofitel conta molto sull' Africa. In questo paese il presunto stupratore ha viaggiato molto per lavoro e la sua notorietà potrebbe aver messo a tacere altri soprusi che andrebbero a rinforzare la credibilità della tesi accusatoria.
L’avvocato ha anche descritto la propria assistita come una donna semplice e lavoratrice, «traumatizzata», ma «desiderosa di difendere la sua dignità». E anche questo fa parte di una strategia legale che si va facendo più aggressiva, in risposta a quella, altrettanto dura, del pool di agguerritissimi, e strapagati, legali di Strauss-Kahn. Gli avvocati del leader socialista hanno infatti depositato una serie di richieste alla corte, tutte miranti all’acquisizione di informazioni sul passato della cameriera. A partire da eventuali «problemi di immigrazione o altre cause civili con richieste di risarcimenti».
Nel frattempo negli Stati Uniti, Strauss Kahn potrebbe diventare l’involontario «testimonial» di una nuova legge bipartisan anti stupro proposta nello stato di New York dalla deputata democratica Linda Rosenthan e dalla senatrice repubblicana Elisabeth Little. La legge imporrà ai proprietari di alberghi di organizzare per le dipendenti corsi di formazione su come comportarsi in caso di molestie sessuali.


E c’è anche chi ha pensato di sfruttare il clamore a fini commerciali: in Grecia intanto la focosità di Dsk è stata tramutata in una pubblicità di pessimo gusto inneggiante a patatine fritte che «risvegliano feroci appetiti».

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