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La sfida di Moretti: vuol strappare 4 milioni di passeggeri agli aerei

Oggi sono 8 milioni i viaggiatori, con la tecnologia si punta al 60% in più

La sfida di Moretti: vuol strappare 4 milioni di passeggeri agli aerei

nostro inviato

a Cernobbio (Como)
Quattro milioni di passeggeri. È questo il bottino che Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, conta di strappare ad Alitalia, Air One e alle low cost aeree nel ricco bacino di chi si muove tra Milano e Roma. Oggi la quota di mercato delle Ferrovie, su un totale stimato in 8 milioni di passeggeri, «è del 10-12%», ha detto Moretti a Cernobbio. Con il lancio dell’Alta velocità «salirà al 60 e anche oltre nel giro di un anno e mezzo, due anni». Che vuol dire passare da uno a 5 milioni di passeggeri.
D’altra parte già da dicembre si potrà andare da Milano a Roma, ogni 15 minuti, in 3 ore e tre quarti. Che dall’anno prossimo diventeranno tre ore. «Ogni treno porta 600 passeggeri, sono 4-5 aerei in una botta sola», ricorda Moretti. E non aggiunge altro, anche per non voler esagerare, visto che Alitalia è un tema particolarmente delicato, proprio in queste ore. Ma d’altra parte l’ad di Fs è arrivato a Cernobbio, forse per la prima volta nella storia del gruppo, da manager che intende confrontarsi con gli altri «ceo» di grandi aziende e banche, abituali frequentatori del Workshop Ambrosetti, senza complessi di inferiorità. Senza, in altri termini, il fardello del carrozzone delle Ferrovie sulle spalle. Non che Trenitalia sia una società risanata. Tuttavia la voglia di dare un segnale di discontinuità con il passato è evidente proprio nel progetto alta velocità.
Detto che il bilancio 2008 di Fs chiuderà «vicino al pareggio», Moretti va subito oltre: «Vogliamo sapere se anche l’Italia vuole avere una grande impresa che intende competere in questo settore nel mondo, oppure no. Per farlo si deve internazionalizzare, o è condannata». Le Ferrovie, in altri termini, devono guardare oltre ai propri confini, oltre la realtà cui siamo un po’ tutti abituati a pensarle.
Ma, soprattutto, ci vorrà la «reciprocità», perché tedeschi e francesi sono già pronti a venire a vendere i loro servizi ad alta velocità sulla rete Fs. E «bastano 2 anni di ritardo rispetto ai concorrenti e lo svantaggio competitivo diventa incolmabile. Dobbiamo poter andare anche noi all’estero a vendere i nostri servizi, con le nostre tecnologie, che sono le migliori del mondo, insieme a quelle giapponesi».
Il piano Moretti poi, prevederebbe di scorporare la divisione Alta velocità da Trenitalia per trasformarla in una spa a parte: per avere un nuovo marchio da «spendere» (modello Tgv in Francia), e nella quale poter invitare, in futuro, anche nuovi soci. Trenitalia rimarrebbe la società del resto dei servizi. Nella quale aprire il capitolo delle tratte attualmente in perdita. Che, in un’ottica aziendale «vera», non potranno più rimanere così come sono. Ma questa è un’altra storia.

Che in ogni caso Moretti aprirà molto presto.

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