Lo sfogo Io multato, nomadi liberi di lordare

Buongiorno, non so se scrivo all'indirizzo giusto, ma non ho trovato il modo di far riferimento a quanto letto sull'ultima edizione de il Giornale; tra le pagine dedicate alla mia cara Genova, ho letto un piccolo articolo dedicato agli zingari che occupano Piazza Rossetti (dove risiedo). Bene, sono anni che accade, e sono anni che posteggiano come gli pare, per poi svaccarsi e bivaccare tra le aiuole della piazza, sporcando. Eppure ricordo che quando il mio bel molosso faceva i bisogni nelle aiuole (che per la sporcizia non dovrebbero certo essere definite tali) pagavo euri su euri per le sanzioni amministrative. L'anno scorso ho provato a ribellarmi, recandomi con continuità dai vigili di via Ruspoli: beh, spesso sono stato trattato a pesci in faccia, e MAI ho visto sgombrare le zone occupate.
Dietro la piazza poi, in Via Odoardo Beccati, ho notato «movimenti loschi», un giro di auto a dir poco sospetto ed un'officina a cielo aperto improvvisata, con relative perdite di olio sull'asfalto. Senza contare tutte quelle macchine che non posteggiano nelle zone blu, e che nessuno sanziona. Ho pensato quindi di rendere noto anche questo, ai vigili sopracitati. La risposta è stata: «Beh, noi lì non ci andiamo, puoi posteggiarla anche tu come vuoi». Bene, mi chiedo quindi perché pagare 25 euro l'anno, se poi posso fare a meno di posteggiare tra le linee senza incorrere in sanzioni.
Sono amareggiato, arrabbiato e frustrato. E meno male che questa è la «Genova bene», che questa è una «zona di lusso».

Cosa bisogna fare? Tutto gli è concesso, niente gli è vietato. Eppure credo di aver (ahimè) pari diritti, ma anche pari doveri.
Può essere che la mia mail cada nel cestino, nel dimenticatoio. Quantomeno mi sarà servito come sfogo. Ringrazio per l'attenzione.

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