Lo sfogo Mancate nomine al Tg3 Zavoli se la prende con il Pd

«Domani (oggi per chi legge, ndr) le nomine del Tg3 non ci saranno. Ho chiesto a Masi il perché di tanto ritardo». Il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, sbotta al termine di una audizione del direttore generale della Rai, Mauro Masi: «L’impegno era di chiudere le nomine all’inizio settembre. Penso che gli interessati, l’opinione pubblica e anche il sistema Rai si siano domandati come mai si prenda, non oso dire si “perda” tempo. Tenere così sulla graticola le persone, che sono tutte degne di essere prese in considerazione, non mi pare che risponda alla qualità etica di una azienda importante come la Rai, che ha anche una tradizione di grande correttezza. C’è modo e modo di intendere il pluralismo». Il messaggio è ai vertici del Pd, che aspettano la fine del congresso e la nomina del nuovo segretario per chiarire gli equilibri interni e sciogliere le ultime riserve. Lottizzazione? Zavoli su questo punto è chiaro: «Penso che sia necessario tornare a un codice che rimetta insieme il significato di servizio pubblico».

Su segnalazione di Ignazio Marino Zavoli ha anche sottoposto a Masi il problema della par condicio televisiva tra i candidati alla segreteria del Pd beccandosi le frecciate di Francesco Storace: «È incredibile che i fatti interni a un partito siano usati per rompere le scatole a chi paga il canone».

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