Lo sfottò del conduttore: «Silvio ringrazi i comunisti»

RomaCinquantamila offerte sul sito, un gruppo di un centinaio di persone che lavorerà gratis per lui, una diretta televisiva proposta persino da Rai News 24. Michele Santoro è felice. Non poteva desiderare di più per la sua serata di giovedì a Bologna («ma non chiamatelo il Santoro day») il suo «Rai per una notte», l’Annozero clandestino organizzato per «bucare il filo spinato» della sospensione dei talk show nel periodo pre-elettorale. Santoro sorride, non parla malissimo di Berlusconi. È irriconoscibile.
La conferenza stampa di presentazione a Roma, nella sede della Federazione nazionale della stampa (che sponsorizza la kermesse bolognese) sembra una puntata di Annozero senza le tinte azzurro ghiaccio dello studio di Raitre. Santoro al centro, Marco Travaglio alla sua destra, il vignettista Vauro Senesi alla sinistra. Nel pubblico sono presenti molti collaboratori della trasmissione, a spasso finché Annozero non tornerà in onda, alcuni senza stipendio perché sono pagati a puntata. La serata al Paladozza di Bologna costerà 130mila euro, ma tutto il ricavato delle sottoscrizioni andrà allo show, la squadra di Santoro contribuirà in modo volontario.
È talmente soddisfatto, il conduttore protagonista, da diventare buono come il pane, quasi noioso, furbissimo: «Ci battiamo per tutti, anche per il Popolo della libertà. La libertà è essere quello che siamo. Ci battiamo anche per Berlusconi che non sarà in trasmissione per sua scelta». Perché Santoro, ci mancherebbe, avrebbe accolto il premier a baci e abbracci, fosse stato per lui. Sicuramente. Il presidente del Consiglio è anzi un uomo libero proprio grazie «ai comunisti» e alle loro battaglie.
Solo ai microfoni di Current di Sky gli scappa la battuta. Berlusconi avrebbe sollecitato i carabinieri a denunciare Annozero? «Arrestatelo quando vi dice queste cose!», esclama.
Le pallottole le ha pronte invece Travaglio. Inizia a parlare, mette a fuoco il mirino, e spara: «Il re della tv ha paura delle telecamere. È una scena da Hitler nel bunker, che vede le luci e si mette a spegnerle. Forse sta per saltare il tappo». Il giornalista parla naturalmente di Berlusconi, propone similitudini «con il 1992», il crollo della prima Repubblica, «e sarei soddisfatto se questo si verificasse», dice con implacabile cinismo. Poi tira in ballo anche il novantunenne Giulio Andreotti, «che non fu assolto ma ebbe una prescrizioni del reato».
Santoro riprende la parola e ringrazia i 50mila che hanno versato l’obolo via Internet: «Questo vuol dire che abbiamo un potenziale sostegno di 500mila persone». Da Annozero sono convinti che gli spettatori di giovedì potranno essere «un milione e mezzo».
Sul palco della Fnsi arriva Sandro Ruotolo, in ritardo perché viene da un’intervista con Roberto Benigni. Anche Benigni ha pagato: «Ha firmato la sottoscrizione», conferma soddisfatto l’inviato di Annozero. E si è inventato una gag «divertentissima sulla libertà».
«Questo - dice Santoro - sarà il primo sciopero bianco degli abbonati della Rai. È un avvertimento democratico a tutti. Non sarà possibile mettere a tacere il dissenso. Siamo giornalisti schierati, è vero». Pausa. «Dalla parte del pubblico». Cita gli ospiti: Daniele Luttazzi, e poi Travaglio, nel doppio ruolo di editorialista di Annozero e del Fatto (in sala è presente il direttore, Antonio Padellaro). Poi Gad Lerner, Giovanni Floris, Milena Gabanelli. Tra gli artisti Venditti, Elio e le storie tese, Nicola Piovani, con la ciliegina Benigni. E Morgan «che è stato operato ma ci sarà».

La notizia pepata Santoro la offre solo alla fine, davanti a una telecamera, e riguarda l’inchiesta di Trani sulle presunte pressioni del premier per far chiudere Annozero: «Finora non ne abbiamo parlato - sussurra - ma ci saranno iniziative legali da parte nostra... ».

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