Francesco Gambaro
Carignano senza tregua. Neanche il tempo di esultare per la decisione del giudice di pace Franca Bollo di condannare Ami e Genova Parcheggi a restituire 300 euro a un cittadino che li aveva sborsati per la seconda auto, che ieri in stradone Sant'Agostino è andata in scena un'altra protesta. Trattasi sempre di parcheggi. Quelli che il Comune vorrebbe realizzare in via della Marina nell'ex caserma dei vigili del fuoco (520 per residenti, 270 a rotazione), «sfrattando» per la durata dei cantieri gli attuali titolari di posti auto. I quali, naturalmente, sono già sul piede di guerra e minacciano futuri blocchi stradali, se non otterranno da Tursi la garanzia di posteggi alternativi. A seguito dei lavori per la costruzione dell'autosilos tutta la zona, infatti, deve essere smantellata e liberata dagli autoveicoli in sosta e molta gente rischia di perdere il posto. A dire il vero una soluzione ci sarebbe. Anzi tre. Tante sono le aree di sosta individuate dall'amministrazione comunale per compensare la riduzione di posti auto durante i lavori, che dureranno all'incirca un paio d'anni.
La prima è proprio in via della Marina, dove si potrebbero ricavare settanta posteggi nella zona del cantiere. La seconda alternativa è in corso Quadrio, zona Pozzo delle Grazie. Qui i posti auto recuperabili sono trentacinque. Forse qualcuno di più. Infine via Nino Bixio, angolo via Corsica, dove un soggetto privato, la Sata Coop, verrebbe incontro ai cittadini mettendo a disposizione un'autorimessa privata con settanta posteggi, dietro l'esborso di 85 euro. Ma la soluzione non piace granché ai residenti, che in via della Marina finora pagavano decisamente meno (50 euro). Insomma, un pasticciaccio che rischia di lasciare a spasso al momento una quarantina di persone. Quelle per le quali il Comune non ha ancora trovato una possibilità di sosta alternativa. «Troveremo un posto a tutti», promette il presidente di circoscrizione Centro Est Giuliano Bellezza, che annuncia di avere aperto una trattativa con Porto Antico e Autorità portuale, allo scopo di reperire i posteggi mancanti.
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