Cronache

Sfratto alle barche di Boccadasse

Sfratto alle barche di Boccadasse

Caro Lussana, ho la fortuna di vivere dal 1970 nella baia di Boccadasse, considerata una degli angoli più belli di Genova. Qui il cemento non ha (ancora?) deturpato il paesaggio, è rimasto un antico borgo di pescatori. È meta di turisti, ma anche di genovesi, attirati dal celebre gelato (e anche dalla focaccia). Chi arriva con la nave e fa l'escursione genovese, ha come tappa d'obbligo Boccadasse. Ammirano le caratteristiche casette, rosse o gialle, si fanno fotografare vicino alle barche. E se d'inverno nevica, è uno spettacolo vedere le barche imbiancate come se fossimo in montagna. Alla sera poi i ristoranti della zona, sono tutti illuminati e nei giorni di festa ci sono anche gli immancabili banchetti.
Da quando sono in pensione, posso godermi anch'io quest'angolo di paradiso che tutto il mondo ci invidia. A Boccadasse si continua a vivere a misura d'uomo. Si può comprare il pesce ancora vivo (e ogni tanto Lolli e Gosto tirano su anche le aragoste), ci sono altri pescatori che in stagione si trasformano in cercatori di funghi, di castagne e persino di asparagi selvatici, e poi li distribuiscono tra gli amici. La «Vignocchi» non sforna più campioni di canottaggio, come ai tempi di Placido Dodero (qui quasi tutti si chiamano Dodero e cìè stata pure la rimpatriata dei Doderi nel mondo,organizzata dalla Stella Maris, perchè c'è pure la Pro Loco). I frati della parrocchia di Sant'Antonio - e quest'anno padre Gian Marco Arrigoni, bergamasco conquistato dal mare, ha festeggiato alla grande i 300 anni della chiesetta - hanno il dovere con le lacrime agli occhi.
Boccadasse è anche la parrocchia dl sindaco Giuseppe Pericu, che in verità non vedo mai in chiesa (l'ex Governatore Sandro Biasotti è sempre presente alla messa cantata delle 11) in compenso la moglie Carla viene spesso a comprare il pesce fresco per i nipotini. Ogni pescatore ha qualcosa da chiedere al signor sindaco (come, ad esempio, il rifacimento del muretto che cade a pezzi) ma il primo cittadino in genere fa orecchie da mercante. Prima della festa di Sant'Antonio (13 giugno) ha messo la segnaletica, ma senza rifare l'asfalto, con i risultati facilmente immaginavano. I cordoli che dovrebbro frenare la velocità dei fans di Valentino Rossi, sono corti e così i motociclisti li dribblano dai lati. I bidoni della spazzatura sono stati spostati in fondo alla scaletta, così chi scende ... sente subito l'odore. Specie nelle belle giornate la baia è sempre piena, ma non ci sono servizi igienici (il vecchio wc vicino al ristorante «Vittorio») è stato murato, chi ha bisogni urgenti, deve arrangiarsi nelle crose. Si racconta che quando due anni fa ha costruito il garage sotto il distributore) l'imprenditore Paolo De Rege si era offerto di inserire i servizi nel complesso, ma non è riuscito a mettersi d'accordo con il Comune.
I pescatori,quando parlano di politica, sono orientati a sinistra al 90%. Questo però sino a ieri. Da oggi, infatti, tutti inveiscono contro Pericu. Stanno raccogliendo firme, minacciano la rivolta. Infatti quando sono arrivati in piazzetta di buon mattino, hanno trovato sulle barche, ben incollato,il seguente biglietto: «Comune di Genova Corpo Polizia Municipale - sezione Albaro 51 - Art.1161 Codice della Navigazione: chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo, ne impedisce l'uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate è punito con l'arresto fino a 6 mesi o l'ammenda fino a 516,00 euro, sempre che il fatto non costituisca più grave reato».
I foglietti erano stati appiccicati all'alba, per evitare la reazione dei pescatori. Quando sono arrivato con la mia Trudi per la passeggiata mattutina c'era aria di rivolta: «Lei che è giornalista - mi hanno implorato - faccia qualcosa, denunci lo scandalo». Non hanno ancora capito se Pericu e soci vogliono una Boccadasse senza barche oppure se, per salvare il bilancio, il Comune chiede soldi anche ai pescatori.

Di una cosa sono certi: non voteranno più a sinistra.

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