Giacomo Susca
È sbagliato considerare diversamente i musei a seconda del fatto che appartengano allo Stato o al Comune. È giusto che si parli bene di entrambi pur nella specificità delle rispettive offerte». Sintesi del pensiero dellassessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che si oppone alla «segregazione culturale» delle risorse milanesi, riferendosi in primo luogo alle strutture di via Palestro e di via S. Vittore. «Milano ha una vocazione e un destino per la scienza. Per questo proporrò ai dirigenti del Museo di Storia naturale e a quelli del Museo Leonardo Da Vinci di unirsi in un unico Polo di eccellenza», annuncia Sgarbi a margine di un'iniziativa dedicata alla figura di Charles Darwin.
Come la Pinacoteca di Brera e il Castello, accomunate in un solo progetto per la mostra «Da Bramante al Bramantino», che si terrà il prossimo anno. In quelloccasione i visitatori potranno accedere ad entrambi i musei pagando un biglietto unico, superando la difficoltà tecnica della divisione delle spettanze. «Lo stesso mi piacerebbe che avvenga per il Museo di Storia Naturale e per quello della Scienza e della Tecnologia - insiste Sgarbi -. Magari proprio in occasione del centenario della nascita di Darwin, nel 2009, con una mostra tematica; ma, sinceramente, spero molto prima. In ogni caso, saranno i responsabili delle due strutture a decidere se crescere insieme e sostenersi vicendevolmente».
Il circuito «virtuoso e virtuale» è già allordine del giorno nellagenda dellassessore. Il 6 dicembre infatti Sgarbi ha convocato a Palazzo Marino «tutti i presidenti e i direttori dei musei di storia, scienza e tecnica di Milano, in tutto una decina di persone». A loro limpegno di trovare un accordo per l'auspicata «Unità delle Scienze naturali e tecniche», come lha battezzata il promotore dellintesa.
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