da Milano
Se al cinema abbiamo pianto e sorriso vedendo il bel film Shakespeare in Love, Giorgio Albertazzi ci invita a fantasticare ancora sul drammaturgo inglese immaginandolo come un appassionato di jazz. Shakespeare in jazz è lo spettacolo che lattore interpreterà dal 2 al 5 agosto al Teatro Romano di Verona e che sarà trasmesso poi da Palcoscenico, su Raidue. Lo spettacolo, di cui Albertazzi è anche autore e regista, nasce dalla convinzione che se Shakespeare fosse vivo oggi sarebbe un grande appassionato del genere musicale reso immortale da geni come Duke Ellington.
E proprio dalla musica di Duke nasce lidea, racconta Albertazzi: «Anni fa, durante una tournée in Canada con i suoi Cats, Duke Ellinghton scoprì Shakespeare. Quello che colpì uno dei più grandi inventori di jazz è il fatto che, nei drammi scespiriani tra morti e assassini, vincitori e vinti, amanti e amati, su tutto aleggia uno spirito di grande leggerezza ed energia. In scena con Shakespeare, è vero, si muore; ma ci si rialza subito, più vivi di prima. Nacque così Such sweet thunder, suite di grande bellezza che testimonia lincontro tra il genio del piano e quello del palcoscenico». Da questa suggestione Albertazzi già creò anni fa un bel recital poetico-musicale. Ora per Verona ha ripreso in mano tutto il materiale, ha riscritto e riselezionato i versi e riarrangiato gli spartiti. Così è nato uno spettacolo nuovo di zecca: insieme con lui nel teatro veronese si esibiranno una regina nera della canzone, Amii Stewart e unattrice-cantante laureata col musical Vacanze romane, Serena Autieri. Musiche ovviamente di Ellington eseguite da Marco de Gennaro e il suo complesso di sette musicisti. La trama è semplice: Giorgio Albertazzi e una sua giovane partner (una punk) devono preparare una serata e pensano di combinare i personaggi di Shakespeare con le musiche di Ellinghton. Unorchestra di solisti, una grande cantante, Amii Stewart, si combinano insieme allimprovvisazione, al gioco, al dramma e alla commedia in un viaggio dentro Shakespeare al ritmo di Duke.
Per Albertazzi, che nella sua carriera è stato protagonista di almeno 14 messinscene scespiriane è anche loccasione per ritrovare ancora una volta un fascio di personaggi fra i suoi preferiti: Otello, Cesare e Cleopatra, Romeo e Giulietta, e Amleto.
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