Lea Pericoli
Sono quattro grandi campionesse le protagoniste delle semifinali a Wimbledon. Ieri il torneo ci ha regalato del buon tennis. Daltronde a tentare la corsa al trono erano tutte giocatrici di ottimo livello. Tra loro non cera una sola outsider. Abbiamo visto la cattiveria disegnarsi sul volto della bella Maria Sharapova. Non corre buon sangue tra lei e le altre giocatrici russe. Non la considerano del gruppo. Si oppongono alla sua entrata in «Fed Cup», la Coppa Davis femminile. Troppo bella, troppo brava. Forse troppo viziata dalla sorte, con un padre che non gode di troppe simpatie. Questo è «il troppo» della Sharapova! Contro la connazionale Nadia Petrova, Maria ha dovuto fare appello a tutta la sua determinazione per vincere. Momento delicato nel tie break del primo set, poi la facile conclusione. Ora laspetta Venus Williams, che rappresenta una autentica sorpresa. Finalmente lamericana ha esibito il suo bel gioco. A farne le spese è stata Mary Pierce, travolta da un agghiacciante 6-0. La francese ha poi ritrovato ritmo, regalando un emozionante tie break, ma ormai era tardi. Venus, che le aveva messo le unghiette addosso, ha chiuso per 12 punti a 10, dopo aver salvato 5 set points. Amelie Mauresmo ha dato lennesima prova di tutto il suo talento. Ha battuto la Miskina, vincitrice del Roland Garros 2004. Amelie, che rimane lunica delle quattro semifinaliste a non aver mai vinto una prova del Grande Slam, è anche lunica ad avere un bagaglio tecnico completo. Rara virtù, tra le signore. Qualità che meriterebbe un premio.
Risultati: Davenport (Usa)-Kuznetsova (Rus) 7-6, 6-2; Sharapova (Rus)-Petrova (Rus) 7-6, 6-3; Williams (Usa)-Pierce (Fra) 6-0, 7-6; Mauresmo (Fra)-Myskina (Rus) 6-3, 6-4.
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