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Sherlock Holmes, Watson e Ranieri...

Altro che miglioramenti! Ve l'avevo detto o no, la scorsa settimana, che il pareggino col Milan non doveva illuderci? La prova l'abbiamo avuta appena 7 giorni dopo quel «mini-miracolo» (secondo qualcuno, ma non per il sottoscritto) a San Siro: siamo finiti dentro un buco nero e non riusciamo più a trovare l'uscita. E adesso speriamo di non essere risucchiati pure dal buco viola che si sta sempre più minacciosamente avvicinando in classifica. Per scamparla basterebbe vincere le prossime due partite, ma la domanda è: ne siamo ancora capaci? Questo con l'Atalanta è il sesto pareggio in 2 mesi, l'ultima vittoria risale al 21 marzo. Praticamente una media da retrocessione.
Inizia ad esserne consapevole pure lo spogliatoio, se uno sempre misurato come Legrottaglie dice a fine partita di aver provato vergogna. «Non è colpa solo della difesa» ha puntualizzato, però è pur vero che continua a prendere gol sempre nello stesso modo. Non ci fossero state le traverse, e Buffon, chissà come sarebbe finita. Ho chiesto a Ranieri perché la squadra non riesce a corregge i propri errori. Risposta: «Loro pensano di far bene così». Ma l'allenatore non è forse lui? In genere, il tecnico stabilisce tattiche e moduli e i giocatori eseguono. Elementare, Watson. Peccato che alla Juve manchi uno Sherlock Holmes capace di capire cosa stia succedendo.

C'è invece Jean Claude Blanc che - senza offesa - ci ricorda l'ispettore Clouseau.

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