nostro inviato a Verona
Scusi Sheryl Crow, lei è qui a presentare il nuovo cd o il faraonico diamante che scintilla al suo dito?
«Bello vero?».
Lance Armstrong ha stile.
«Me lo ha dato due settimane fa. Eravamo nella Sun Valley, a pesca su di una barchetta. Mi ha chiesto: "Vuoi sposarmi?". Gli ho risposto di sì e lui mi ha intimato: "E allora rema". Quando ho alzato le mani per iniziare a farlo, ha tirato fuori l'anello e me lo ha infilato al dito. Wow!».
Il suo nuovo cd si intitola Wildflowers, «fiori selvaggi».
«È dedicato a lui e ai suoi tre figli. Per la prima volta per la prima volta ho registrato canzoni che respirano amore».
Dunque, ci sono le Desperate housewives, le casalinghe disperate della serie tv che piace a tutte quelle che non lo sono. Ma ci sono anche le Sheryl Crow, anni quaranta e qualcosa, belle e ricche e felici, sulle quali non si potrebbe girare nessun telefilm perché, più che lo share, la trama alzerebbe l'invidia. Bella è bella, e di bellezza americana: bionda, occhi celesti, sorriso stile Zio Sam. E la sua musica sa di Missouri e vacanze sulle spiagge dove la sabbia è così morbida che ci affondi dentro. Ha suonato con i Rolling Stones («Mick Jagger mi ha fatto capire che cos'è lo stile di vita rock»), Bob Dylan è il suo idolo («penso sia il più grande di tutti») e, per non farsi mancare nulla, ha venduto venti milioni di dischi in dieci anni, roba da farla incoronare come una delle ultime rockettare ancora presentabili senza giri di parole. Così com'è.
Difficile lamentarsi.
«Infatti questo è il disco che mi ha fatto divertire di più. Dopo che ho conosciuto Lance ho deciso di prendermi una pausa di riflessione. Grazie a lui ho sentito il bisogno di scrivere canzoni melodiche, con quella melodia stile Lennon-McCartney, con la chitarra slide e la malinconia romantica di Neil Young. Poi sono entrata in studio con le idee chiare. Con il mondo così caotico, bisogna trovare la tranquillità dentro di sé».
Il resto viene dopo.
«La vicenda di Lance, la sua lotta contro il cancro e l'impegno della sua associazione benefica Live Strong mi ha insegnato a vivere alla giornata. Come svegliarsi al mattino e dire: magari non potrei più vivere questo giorno un'altra volta».
E lei che cosa gli ha insegnato?
«Al massimo qualche accordo di chitarra. In realtà ci compensiamo come non mi era mai capitato prima. Lui è molto fisico, tira fuori le emozioni. Io le trattengo dentro di me».
Come avete reagito dopo che un quotidiano francese ha scritto: Armstrong era dopato al Tour de France del '99.
«Non ci sono prove. Certo, il ciclismo è uno sport con molti problemi. A noi è venuto da pensare che gli americani continuano a non essere simpatici ai francesi».
Allora Armstrong tornerà a correre in bici? Oppure accompagnerà lei in tournée?
«Io terrò qualche concerto con un'orchestra di venticinque elementi a New York, Los Angeles e Londra, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre. Poi sarò in Europa nella prossima primavera. Lance con me? Per lui sarebbe noioso, gli consiglierei di portarsi dietro una bicicletta così si sgranchisce le gambe».
Marito e moglie in tour.
«E ci saremo appena sposati. Lo faremo nella prossima primavera, probabilmente in Texas. Lui ha tre meravigliosi bambini, mica si può allontanare troppo per obbligarli a uscire dal loro mondo».
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