Sheva di nuovo rossonero? Il Milan ci riprova a giugno

La Federcalcio esclude la possibilità di un tesseramento a gennaio. Operati Nesta e Serginho: per il brasiliano stagione finita

da Milano
«Al momento non esiste alcuna trattativa con il Chelsea per il ritorno di Andriy Shevchenko nella nostra società». La frase, secca, scolpita dal sito rossonero e firmata da Adriano Galliani è un piccolo capolavoro di abilità diplomatica. Il vice Berlusconi parla ai giornali italiani perché Abramovich intenda. Per capirsi, ecco come si deve leggere il comunicato: il Milan è disposto ad accogliere l’ucraino, in prestito gratuito, dal mese di gennaio pur sapendo che il varco regolamentare per tesserarlo è virtualmente chiuso e che l’eventuale utilizzo è possibile solo in campionato e in coppa Italia, obiettivi primari per raggiungere il quarto posto considerata la frontiera oltre la quale la società non può arretrare, pena la perdita di altri e decisivi requisiti economici per competere con la concorrenza. «Shevchenko ci manca emotivamente ma niente contatti col Chelsea» è la spiegazione successiva dell’avvocato Leandro Cantamessa, il legale della società che non ha ancora affrontato il tema, delicatissimo, del tesseramento. Non è il tipo da illudersi e infatti, nelle stesse ore, l’ufficio legale della federcalcio, attraverso il portavoce Antonello Valentini, ha fatto sapere di considerare Shevchenko extra-comunitario per via della nuova legge dello Stato, la Bossi-Fini, che disciplina la materia. Impraticabile anche l’aggiramento della norma, tipo Mutu parcheggiato al Livorno e poi girato alla Juventus: nella stessa sessione di calcio-mercato un calciatore non può essere trasferito due volte, quindi lo Shevchenko ipoteticamente parcheggiato al Livorno può passare al Milan solo da giugno 2007.
Nel frattempo Shevchenko, da Londra fa sapere ufficialmente che vuole superare le difficoltà nel Chelsea. Di fatto si è negato ai suoi amici cronisti italiani per evitare che persino una semplice frase soffiata al telefono possa rovinare il suo attuale, precario rapporto con il club londinese. Di sicuro ha divorato le indiscrezioni sul gradimento dello spogliatoio rossonero: in tal senso ha cominciato a lavorare col cellulare per chiedere conferme e smentite. Per concludere: perché Sheva possa passare al Milan deve scavalcare due montagne: quella regolamentare (dove c’è l’altolà della federcalcio) e quella economica, convincendo Abramovich a regalarlo in prestito per cinque mesi. Di calcio-mercato, in qualche modo è piena la giornata di Shevchenko per le dichiarazioni di Oscar Damiani, procuratore di Dida (ieri un altro incontro interlocutorio con la società per il contratto del portiere) e per quelle del suo collega Silvano Martina, agente di Gianluigi Buffon («c’era l’accordo con il Milan per Abbiati più 25 milioni di euro, poi saltò tutto» la sua ricostruzione) e per gli sviluppi legati agli infortuni di Serginho e Nesta.

Il primo dovrà ricorrere all’intervento chirurgico per eliminare l’ernia del disco, per il secondo dopo il consulto dal dottor Taverna (specialista della spalla) è stato deciso di intervenire per ripulire il tendine: per il brasiliano campionato finito, il romano tornerà dopo la sosta a fine gennaio.

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