Benny Casadei Lucchi
nostro inviato a Sepang
Qualcosa per lui è cambiato. Ed è cambiata la Renault, sono cambiati i pensieri di patron Flavio Briatore e quelli di Alonso e persino di molti meccanici. Ora tutti si coccolano Giancarlo Fisichella. Ha superato la prova, il corso di sopravvivenza: è uscito integro e rafforzato dopo aver trascorso un anno accanto ad Alonso predestinato al mondiale, un anno alla corte di Briatore che non te le manda certo a dire, un anno in mezzo a mille guai che se non sei forte e vaccinato potrebbero trasformarti in Paperino. Unintera stagione in cui Fisico non ha mai detto ba, ha solo continuato a lavorare, sudare, soffrire, ma pigiando come un matto sullacceleratore. E ha vinto lui, terzo successo in carriera. Non solo dominando il Gp della Malesia condotto dalla pole al traguardo, senza un errore, una sbavatura -, ma conquistando anche il gradino più alto nel cuore dei meccanici, dei tecnici, degli ingegneri. Un feeling, unintesa che gli hanno dato sicurezza. Non a caso, sabato sera laveva detto chiaro e tondo: «Ho tutto per trionfare, lauto è ok, sento lappoggio totale del team, è come se dopo lerrore in Bahrein volessero riscattarsi ai miei occhi. In queste condizioni non posso che vincere».
Qualcosa è cambiato. E più della gara senza storia, più delle due Renault prima e seconda dopo 24 lunghi anni (quando la doppietta venne firmata Arnoux-Prost), più dei due compagni davanti e poi Button, poi Montoya, Massa e Schumi, più del resto del mondo a inseguire, è laria che si respira dentro il team che sa di nuovo. Sa di matriciana, sa di Roma e Italia, e un poco meno di jamon cerrano. «Fisico ha fatto una gara eccezionale compilerà le pagelle Flavio Briatore -, ha fatto tutto quello che deve fare uno che parte dalla pole e Fernando, con un via da antologia (tre sorpassi, da settimo a terzo in una curva) ha recuperato tantissimo. Bravi. Abbiamo due campioni. Peccato per lerrore commesso sabato ai box sulla macchina di Alonso (è stata caricata doppia benzina a causa di un indicatore del livello difettoso). Noi parliamo la domenica, altri team durante la settimana (Ferrari, McLaren, ndr), ma è di domenica che si fanno i fatti... Agli altri saltano i motori, noi portiamo due auto sul podio... Sarebbe fantastico se il titolo diventasse questione di famiglia (cosa che lo scorso anno il manager piemontese si era ben guardato dal dire, ndr). Nessun problema: se i due si mettono in tasca i punti necessari per essere certi che il campionato è roba nostra, dopo potranno giocarsi fra di loro il titolo... E ora mi aspetto di vincere anche a Melbourne».
Fisichella torna in Australia dove lo scorso anno vinse. Ma qualcosa è cambiato: stavolta ci torna con le belle parole di Briatore in testa e il ricordo di quanto il patron piemontese disse a Montecarlo, il giorno in cui presentò lauto: «È fatta per Fisico». «A Melbourne racconta Giancarlo fu bello, ma non sapevo che poi il campionato sarebbe stato pieno di problemi. Speriamo che ora sia tutto il contrario».
Qualcosa è cambiato in tutti, forse solo Alonso stenta un poco a capacitarsene. Dice: «Sono felice di questo secondo posto perché vale molto, tanto più che i rivali diretti nel mondiale, Raikkonen (tamponato e buttato fuori al primo giro da Klien, ndr) e Schumacher sono lontani». Non parla di Fisichella, che dice sorridendo: «Non so perché mi abbia scordato. Vorrà dire che in gara cercherò di fargli cambiare idea». E Fernando, imbarazzato: «Non è che non lo considerassi in lotta per il titolo, solo che siamo compagni, per cui mai combatteremo tra noi in questa fase; più in là, quando mancheranno tre gare alla fine, allora sì che ce la giocheremo».
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