Sudafrica 2010

Si chiama Olanda l’incubo che non fa dormire gli azzurri

Gli Orange sono già promossi. Danimarca e Giappone si giocano la qualificazione

Si chiama Olanda l’incubo che non fa dormire gli azzurri

Lo spauracchio si chiama Olanda, quasi prima nel suo girone (può addirittura permettersi di perdere con il Camerun). L’alternativa è il Giappone o la Danimarca, in base al risultato dello scontro diretto - ai nipponici basta un pari, gli scandinavi possono solo vincere -. Se gli azzurri accederanno agli ottavi, incroceranno una delle qualificate del gruppo E. Il secondo posto nel girone ci assegnerebbe i temutissimi orange, imbattuti nelle ultime 21 partite (non perdono dal 6 settembre 2008, nel recente confronto con gli azzurri a Pescara il 14 novembre 2009 finì 0-0). È stata la prima a centrare il pass per gli ottavi, ma la squadra di Van Marwijk non ha certo esaltato nonostante le due vittorie. Tanto che la stampa di casa ha attaccato pesantemente il gruppo composto da grandi giocatori come Sneijder o Van Persie. «Tutti vorremmo vedere un calcio spettacolare e vincere 5-0 ma non sempre le cose vanno così e bisogna vincere anche le partite brutte», la difesa del ct che oggi potrebbe concedere qualche minuto a Robben, fermatosi il 5 giugno nell’ultima amichevole premondiale con l’Ungheria e appena recuperato. «Voglio giocare - le parole di Robben - ho bisogno di ritrovare ritmo. Parlerò con il tecnico». Ieri Van Marwijk ha annullato l’allenamento per permettere al gruppo una visita a Robben Island, la famosa isola nella quale è stato imprigionato per 20 anni l’eroe nazionale del Sudafrica Nelson Mandela.

Se l’Italia riuscirà nell’impresa di vincere il proprio girone, dovrà attendere l’esito di Danimarca-Giappone. Un solo precedente nella storia fra le due nazionali: 39 anni fa vinsero gli scandinavi per 3-2 in amichevole. Ai nipponici, per andare avanti e centrare una storica qualificazione agli ottavi di finale (conquistati solo nell’edizione giocata in casa nel 2002), basta il pareggio ma il ct Okada dovrebbe affidarsi invece a un 4-3-3. La Danimarca, che ha giocato gli ottavi nelle ultime due edizioni disputate (1998 e 2002), ha bisogno dei tre punti per proseguire il cammino. L’esperto ct Olsen sembra però orientato a rispolverare un solido 4-4-2, mettendo da parte quell’atteggiamento tattico spregiudicato che gli aveva permesso di domare i leoni camerunensi, e si affiderà alla stella dell’Arsenal Bendtner (in gol contro gli africani).

Mancherà invece il centrale difensivo del Palermo Kjaer, squalificato, in campo il viola Kroldrup.

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