A2A chiude in maniera definitiva lera-Capra, ma non chiude le polemiche e i contenziosi che hanno accompagnato il suo siluramento, mentre in Borsa il titolo chiude invariato. Lassemblea della società controllata al 55% dai Comuni di Milano e Brescia ha infatti votato ieri il cambio della guardia del consiglio di sorveglianza, revocando i sei consiglieri bresciani ed eleggendo il nuovo presidente, Graziano Tarantini, bresciano, ex presidente della Compagnia delle opere bresciana, vicepresidente della Popolare di Milano e vicino al sindaco di destra, Adriano Paroli. Vicepresidente della sorveglianza sarà Rosario Bifulco, ex Lottomatica. Renzo Capra lascia la presidenza di A2A dopo aver provocato un mezzo terremoto settimana scorsa vietando ai due Comuni la possibilità di votare in assemblea. Ieri mattina il Tribunale di Brescia gli ha dato torto perché aveva «superato i poteri che spettano al presidente dellassemblea» e gli azionisti hanno sancito la svolta.
Luscita dellottantenne manager bresciano, revocato con l84% dei voti, è avvenuta nel silenzio gelido dellassemblea: i legali dei Comuni hanno sostenuto che «linqualificabile comportamento dellingegner Renzo Capra nellassemblea di A2A del 29 maggio è costato ai soci 160 milioni a seguito del crollo del titolo in Borsa». Si preannuncia quindi unazione dei Comuni per chiedere un risarcimento, come ha detto il direttore generale di Brescia, Danilo Maiocchi. Ma non saranno i soli a intentare cause: i sei consiglieri «dimissionati» hanno a loro volta annunciato che chiederanno i danni a Comuni e società perché il licenziamento è avvenuto senza giusta causa. Non solo, ma gli azionisti con almeno lo 0,1% del capitale potrebbero impugnare le delibere dellassemblea di ieri per chiederne lannullamento. Insomma, A2A ha il nuovo vertice, ma non è sicuro che il giudice non lo cancelli. E in ogni caso si apre un lungo periodo di contenziosi. Il presidente del consiglio di gestione, Giuliano Zuccoli, si è però detto «assolutamente non preoccupato». Il manager ha poi aggiunto che «io e Capra non siamo mai arrivati a male parole. Certo, non siamo sempre stati daccordo, ma tra noi cè sempre stato reciproco rispetto. Sul mio blasone però cè anche scritto servire e poi sparire, e questo a volte è necessario». «Il nostro operato è stato sempre assolutamente corretto» ha commentato il sindaco di Milano, Letizia Moratti.
Domani si riunisce il consiglio di gestione e i consiglieri potrebbero rimettere lincarico, ha detto Zuccoli: «Come presidente farò una riflessione su quanto è avvenuto e sulla nuova sorveglianza poi prenderemo una decisione». Per la decadenza della gestione occorrono le dimissioni di 5 consiglieri su 8, di cui 4 bresciani e 4 milanesi. A rischiare il posto sono il milanese Simone Rondelli e lex vicesindaco di Brescia, Luigi Morgano.
E A2A a questo punto ha davvero bisogno di un periodo di assestamento e di calma: davanti cè la partita Edison. I patti scadono il prossimo anno e il tempo ormai stringe.
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