«Era un documento scritto senza alcuna preclusione ideologica, senza voler mettere sotto accusa le strutture e fatto solo con lintenzione di tutelare le donne in un momento delicato della loro vita come quello dellaborto». Raffaella Della Bianca, consigliere regionale del Pdl, si rattrista dopo che la maggioranza di centrosinistra ha respinto una mozione del suo gruppo di cui è stata prima firmataria in tema di pillola RU486, il farmaco che permette di interrompere chimicamente la gravidanza nei primi due mesi. Nel documento il Popolo della Libertà impegnava la giunta regionale «a fare in modo che presso le Asl liguri, nel caso in cui venga somministrato alla paziente il trattamento abortivo con la pillola RU486, al momento della firma del consenso informativo, venga fornito un adeguato supporto esplicativo, con la precisa indicazione di tutti i rischi».
Soluzione non accettata dal centrosinistra, spaccato al suo interno con i gruppi della sinistra estrema contrari ad ogni possibile convergenza sul documento, mentre il Pd sembrava più possibilista. Tanto che lassessore Montaldo intervenendo sul documento, dopo aver ricordato che il 10% delle pazienti che hanno usato la pillola hanno poi dovuto fare ricorso anche allintervento chirurgico per eseguire laborto, aveva detto che se fossero state cancellate alcune premesse al documento la giunta avrebbe dato il proprio benestare. Dopo la sospensione della seduta, però, lo stesso assessore ha cambiato versione spiegando che sarebbe stato meglio ridiscutere il tutto in commissione. «Segno evidente delle divisioni interne alla maggioranza - ha commentato Rixi, capogruppo Lega Nord -. Come consigliere regionale e come cattolico non posso seguire la posizione della maggioranza, compresa lUdc, che di fatto accettano che il 10% delle donne che utilizzano il farmaco subiscano gravi effetti collaterali».
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