Si farà a porte chiuse il processo per gli abusi all’asilo Olga Rovere

Uno dei due giudici a latere è in procinto di trasferirsi a Roma, non è assicurata quindi la stabilità del collegio giudicante per l’intero processo. È la motivazione per la quale è durata pochi minuti l’udienza, davanti al Tribunale di Tivoli, del processo per i presunti abusi a 21 bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Il processo è stato aggiornato al 22 settembre, data in cui dovrebbe essere nominato il collegio definitivo.
Udienza off-limits per i giornalisti, dopo la decisione del giudice di far svolgere il processo a porte chiuse. È stata allestita un’apposita sala stampa, dotata di monitor, i quali però sono rimasti spenti. Gli imputati sono cinque: le maestre Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, l’autore tv Gianfranco Scancarello (marito della Del Meglio) e la bidella Cristina Lunerti. Saranno processati, a vario titolo e a seconda delle specifiche posizioni, per le accuse di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza. Nessuno degli imputati era ieri presente in aula. Molti dei genitori dei 19 bambini costituiti parte civile, invece, hanno presenziato alla seppur breve udienza. La prima decisione presa dal collegio giudicante è stata quella di autorizzare le parti civili a citare come responsabili civili il ministero dell’Istruzione e il Comune di Rignano Flaminio. Sperano in un processo completo ma veloce le parti civili. Per Arianna Di Biagio, vicepresidente dell’associazione dei genitori di Rignano, gli abusi sui bambini «sono stati certificati».

«La pena dovrebbe essere l’ergastolo», dice. L’avvocato Roberto Borgogno, legale di Scancarello e della Del Meglio, parla di «processo assurdo, che durerà anni, destinato a costare tantissimo allo Stato e a persone che sono assolutamente innocenti».

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