«Si mandano in giro atti inutili: servono i poteri per cestinarli»

Funzionare, non funziona. La macchina acchiappacrediti dello Stato viene bocciata anche da Fabio Roia, magistrato milanese e componente del Csm. «Certo - spiega Roia - dobbiamo tenere presente che il condannato è in generale insolvibile, per usare un termine tecnico. Non paga mai o quasi mai, sostiene di non avere un euro».
E allora come si rimedia?
«Un conto è non recuperare 100 su 100, altra cosa è fermarsi al 3 per cento. È chiaro che su questa forbice si può e si deve lavorare. I margini di miglioramento sono altissimi».
Le priorità?
«Tutto il meccanismo delle notifiche dev’essere rivisto. Ogni atto costa alla collettività 8-10 euro e gli ufficiali giudiziari compiono un vero e proprio gioco dell’oca. Si fanno processi interi a fantasmi di cui non si conosce l’identità, processi che dovrebbero essere congelati fino al ritrovamento dell’imputato, si perdono soldi e mesi per cercare clandestini di cui non si sa nulla, si mandano in giro migliaia di carte inutili».
Si celebrano anche migliaia di processi ai limiti dell’incredibile. Carlo Nordio e Giuliano Pisapia raccontano il caso del peculato contestato al sindaco di Cernobbio: sei anni e tre gradi di giudizio per 70 euro e 14 centesimi che nessuno aveva sottratto a nessuno. Com’è possibile?
«Dal sistema anglosassone dovremmo mutuare una norma molto importante che invece non abbiamo importato quando è stato introdotto il processo alla Perry Mason: se una pratica viene giudicata irrilevante, il magistrato può mandarla in archivio senza perdere tempo e risorse. Basterebbe questa modifica legislativa per ottenere un grande risparmio. Naturalmente, a costo zero. Il caso Cernobbio sarebbe morto sul nascere: non sarebbe stato aperto un fascicolo, non sarebbero stati scomodati pm, avvocati e giudici, non si sarebbe scaduti nel ridicolo».
Le intercettazioni? Sono troppe? Costano troppo?
«Le spese dovrebbero essere razionalizzate. I costi cambiano da regione a regione, da società a società, da operatore a operatore».
Nordio e Pisapia propongono l’istituzione di un manager in ogni tribunale. Sarebbe la svolta?
«Con queste leggi il manager non funzionerebbe».
Dunque?
«Va bene dare uno sguardo attento ai bilanci, ma prima si dovrebbe intervenire sulle leggi che non funzionano. O che sono antiquate».
Quali?
«Gli esempi sono moltissimi, basta pensare al nuovo codice penale che è atteso da decenni. E un nuovo codice dovrebbe portare ad una robusta depenalizzazione, su cui tutti concordano, e quindi di nuovo ad un risparmio di tempo e soldi. Ma ci sono piccole grandi riforme che non si riesce a portare a termine. Così è per l’attesa revisione delle circoscrizioni giudiziarie».
Impugnare le forbici è impopolare.


«E infatti ci teniamo tribunali piccolissimi, come i quattro della provincia di Alessandria, e tribunali giganteschi, da Milano a Roma. I primi dovrebbero sparire, i secondi dovrebbero essere dimezzati. Per ora non cambia nulla».

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