Obiettivo Africa per Eni, che dopo laccordo in Sudafrica annunciato lunedì, rilancia lattività in Egitto, portando a 3 miliardi di dollari limpegno finanziario per lanno in corso e quello successivo. Il chief operating officier del gruppo, Claudio De Scalzi, e il ministro del Petrolio egiziano, Abdallah Ghorab, si sono incontrati ieri al Cairo per sancire limpegno di Eni a rilanciare la sua attività esplorativa e di sviluppo nel Paese. Eni è il primo operatore internazionale di idrocarburi in Egitto con una produzione prossima a 500mila barili al giorno. Lincremento delle attività interesserà sia lo sviluppo nel Western Desert nel Mediterraneo e nel Sinai, con la perforazione di pozzi addizionali e laccelerazione della messa in produzione delle nuove scoperte, sia lesplorazione, con la perforazione di 12 pozzi. Eni avvierà, inoltre, un piano di formazione a favore del personale locale che lavora nelle joint venture formate con la compagnia di Stato egiziana Egpc (Petrobel e Agiba) per un impegno previsto di 4,5 milioni di dollari.
Lunedì scorso il gruppo guidato da Paolo Scaroni aveva firmato un memorandum of understanding con Petrosa, la compagnia di Stato della Repubblica del Sudafrica. Laccordo stabilisce una serie di ambiti di possibile cooperazione sia in Sudafrica sia in Paesi terzi.
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