Novanta minuti di apprensione per cinque squadre, racchiuse in soli due punti. Una sola, domenica prossima, saluterà la serie A. Reggina e Siena saranno salve in caso di successi casalinghi sulle poco motivate Lazio e Milan, è dunque verosimile che la terza retrocessa verrà decisa al «DallAra» di Bologna, teatro dellultimo scontro diretto: il drammatico Catania-Chievo nel quale i siciliani (addirittura quarti al termine dellandata e sconfitti ieri, a sorpresa, sul campo di una Samp già appagata che ha congedato il tecnico Novellino) possono solo vincere per evitare sorprese indesiderate. Come un arrivo alla pari con Reggina e Siena che la sfavorirebbe per la classifica avulsa. È quello della salvezza lultimo capitolo da scrivere in un torneo che, dopo lo scudetto dellInter, la coppa Italia a Totti e la Champions per Roma, Lazio e Milan, ieri ha assegnato anche i tre posti Uefa a Fiorentina, Empoli e Palermo.
Torino e Livorno decidono di non farsi male, lindolore 0-0 (visti gli altri risultati) garantisce a entrambe la salvezza. Festeggia in anticipo anche il Cagliari, che «concede» due gol a Totti (ormai re dei bomber dopo aver tagliato il traguardo dei 200 gol in carriera) ma prende i tre punti. Restano così in cinque a vivere unaltra domenica da batticuore. Anche il Parma è quasi salvo grazie al punto conquistato sul campo di una Lazio distratta dalla celebrazione di Peruzzi e della Champions (unica nota stonata, i cori razzisti della curva biancoceleste contro la Roma e i carabinieri e linvocazione del duce). Ora basterà il bis con lEmpoli.
La cosa certa è che non ci saranno spareggi: in caso di parità conterà in prima battuta la classifica avulsa (calcolata sugli scontri diretti), in seconda la differenza reti e in terza i gol segnati. Esempio: se il torneo fosse finito ieri, la B sarebbe toccata al Siena, battuto dal Palermo del rientrante Guidolin che voleva recuperare il piazzamento europeo. I senesi, alla pari con la Reggina sia per il numero di punti che nelle sfide dirette, hanno una differenza gol inferiore.
In un pomeriggio estivo, la lotta per non retrocedere si rincorre da un campo allaltro. E puntuali arrivano veleni e sospetti. Il Chievo, vittorioso con un gol di Marcolini sullAscoli, attua il silenzio stampa (come il Catania, tranne il patron Pulvirenti) in segno di protesta con lEmpoli reo di aver dilapidato un vantaggio di tre reti, consentendo la rimonta alla Reggina. In caso di sconfitta dei calabresi, la squadra di Del Neri sarebbe già stata salva e invece il 3-3 del «Castellani», sufficiente allEmpoli per strappare il pass europeo grazie al pari dellAtalanta, tiene tutti in corsa. «Sono una persona seria - dice il tecnico dei toscani Cagni - e se il Chievo ha qualcosa contro di noi sbaglia, non abbiamo regalato niente a nessuno». Furiosa reazione anche del collega Mazzarri: «Avevamo fatto il gol del 4-3 ma ce lhanno annullato. Noi il silenzio stampa non labbiamo fatto nemmeno quando eravamo ancora più arrabbiati. Chi ha visto la partita può rendersi conto della veemenza mostrata per recuperare».
Ironico il ds del Siena Perinetti: «Avevo già previsto il pareggio dellEmpoli, sono un mago», mentre il tecnico Beretta getta acqua sul fuoco: «Non penso ad accordi, noi dobbiamo solo pensare a vincere e ieri non ci siamo riusciti». Se questo è il clima, aspettiamoci scintille anche fra sei giorni.
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