da Milano
Unicredit segue «con attenzione» il dossier Alitalia (meno 3,9% in Borsa) anche dopo che la russa Aeroflot - di cui è stata partner fin dal primo bando di gara - ha comunicato di non voler partecipare alle procedure di privatizzazione. Lo ha detto il vice amministratore delegato del gruppo bancario Sergio Ermotti: «Il fatto che Aeroflot si sia ritirata non significa che noi siamo fuori. Stiamo a guardare e seguiamo con attenzione loperazione».
Unicredit aveva sostenuto Aeroflot nella gara, poi fallita, indetta dal governo lo scorso dicembre per cedere il 49,9% che ancora detiene nella compagnia. Ora alcuni osservatori ritengono che Unicredit, forte in Germania e nei Paesi dellEst europeo dopo lacquisto, nel 2005, dellistituto di credito Hvb, possa essere un partner interessante per Lufthansa, la compagnia tedesca in procinto di formulare una sua proposta per lacquisto di Alitalia. «Il nostro coinvolgimento potenziale può essere in diverse forme. Potremmo decidere quando il quadro si sarà chiarito», ha spiegato Ermotti.
Le offerte non vincolanti sono attese dal cda di Alitalia la prossima settimana. La «short list» è composta da Air France, Air One e, appunto, Lufthansa. Lindicazione del soggetto con cui avviare trattative in esclusiva arriverà entro metà dicembre, dopo le indicazioni sul compratore di Iberia, laltra partita aperta sullo scacchiere aeronautico.
Ieri Ermotti ha anche detto di non escludere la partecipazione di Unicredit (meno 0,07% in Borsa) alla gara per le torri di trasmissione di Wind e 3 Italia, affiancando con un investimento di minoranza il fondo F2i, di cui è azionista nella Sgr. Capofila del consorzio è Dmt (meno 5,53% a Piazza Affari).
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