Fausto Biloslavo
Il governo afghano confida negli anziani capi tribù per la liberazione di Gabriele Torsello, il fotografo italiano rapito il 12 ottobre in Afghanistan, ma non esclude lipotesi di un blitz contro i rapitori per sbloccare la situazione. «Siamo in contatto con gli anziani capi tribù dellarea (nellAfghanistan meridionale dove è stato rapito il free lance, ndr). Rispettiamo il loro aiuto e apprezziamo qualsiasi ulteriore cooperazione», ha dichiarato al Giornale Zamarai Bashari, portavoce del ministero degli Interni afghano. Inoltre il funzionario ha detto di «non pensare che i rapitori siano esponenti dellopposizione al governo. Sono legati solo a un discorso di interesse, di tornaconto personale».
Secondo Bashari, «il ministero degli Interni non ha mai stretto accordi con i rapitori o altri criminali» per liberare gli ostaggi, ma gli anziani sono stati mobilitati. Lagenzia stampa Pajhwok ha rivelato anche i nomi dei capi tribù probabilmente coinvolti nel negoziato, che punta a far rilasciare il fotografo pugliese. Haji Shah Agha, un anziano che è pure un commerciante noto nella zona, ha difeso la libertà di movimento dei giornalisti. Inoltre ha sottolineato che Torsello è un convertito allislam e si è recato nella provincia di Helmand conoscendo la proverbiale ospitalità dei pasthun, prevista anche dal codice di onore delletnia maggioritaria in Afghanistan.
Haji Mohammad Younus, un capo tribù del distretto di Nad Alì, ha detto che il giornalista rapito «era venuto da queste parti per informare il mondo dellagonia degli afghani». Il fotografo italiano è stato difeso anche da Haji Amir Khan, influente esponente del distretto di Grishk, infestato da talebani, il quale ha lanciato un appello ai rapitori: «Non punite questuomo per colpe che non ha commesso».
Il generale Nabi Jan Mullahkhail, responsabile della sicurezza per la provincia di Helmand, ha confermato che il rapimento è avvenuto fra il distretto di Durrahi e quello di Maiwand, che fa parte di Kandahar, lex capitale spirituale dei talebani. I rapitori e il loro ostaggio potrebbero nascondersi da qualche parte in questultimo distretto, non distante da Kandahar. Il silenzio calato sulla vicenda potrebbe nascondere trattative concrete per la liberazione dellostaggio, oppure un preoccupante stallo. Il portavoce del ministero degli Interni ha voluto assicurare la famiglia di Torsello, che negli ultimi giorni si è prodigata in appelli sui media islamici. «Comprendiamo i timori dei familiari e ci impegneremo a ottenere il rilascio del loro caro e larresto dei sequestratori», ha detto Bashari. Alla domanda se fosse stata presa in considerazione lidea di un blitz per liberare Torsello, il portavoce ha risposto che «loperazione contro i rapitori viene condotta seriamente e con prudenza. Ci attendiamo un risultato veloce e positivo come nel recente caso di un bambino di 10 anni, liberato dopo due ore di combattimento con i suoi sequestratori».
Bashari si riferisce a un blitz delle forze dellordine afghane della scorsa settimana, che ha portato alla liberazione del ragazzino rapito a Kabul e tenuto in ostaggio nel distretto di Pagham. Il bambino, che si chiama Inayatullah, era stato rapito allinizio del Ramadan, il mese di digiuno islamico. I sequestratori chiedevano 300mila dollari di riscatto.
(Ha collaborato Jan Aqa Nawid)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.