«Siamo già pronti anche in Italia a produrre il vaccino»

Una delle società contattate da Storace: «Studiamo il siero dal 1997»

Enza Cusmai

da Milano

I Paesi si mobilitano. Ogni istituto di ricerca che si rispetti è alle prese con sperimentazioni: obiettivo, fornire in caso di pandemia un vaccino efficace. Ieri anche l’Ungheria ha annunciato una nuova ricerca. Ma in Italia siamo un po’ più avanti. Il vaccino antipandemico c’è già. Non è più in fase di sperimentazione ma pronto per essere distribuito sul mercato. La Chiron di Siena, un colosso della farmaceutica biotecnologica che produce vaccini influenzali da decenni, sta lavorando da otto anni sul morbo dei polli che oggi tanto allarma il mondo e ora è pronta a distribuirlo sul mercato. Sempre che l’Oms annunci la pandemia.
Ma facciamo un passo indietro. Nel ’97, quando nessuno si occupava di virus aviario e il morbo killer aveva già fatto moria di polli nonché del primo essere umano a Honk Kong, la Chiron si è messa a lavorare sull’H5N3, allora si chiamava così. I suoi ricercatori lo hanno isolato in laboratorio, gli hanno aggiunto un adiuvante, l’Mf59 e hanno creato un vaccino iniettato in centinaia di volontari. Poi hanno aspettato la risposta. Positiva. Nel siero umano si sono creati anticorpi capaci di ammazzare il virus. Non solo.
Il vaccino è stato testato anche sulle successive modificazioni del virus e la risposta immunitaria è stata «ottima» dicono alla Chiron. Infatti, nel corso di questi anni, il virus dei polli così come gli altri virus influenzali, si è modificato e l’H5N3 si è trasformato fino a diventare l’attuale H5N1. Insomma, secondo i loro esperti, il virus dell’aviaria, se anche si trasformasse in un passaggio da uomo a uomo, non cambierebbe gran che e il vaccino messo a punto potrebbe funzionare anche senza troppe modifiche.
Dunque, in Italia stiamo meglio che altrove? Sembra proprio di sì, se si pensa che il ministro della Salute Storace ha prenotato il 70% dei 36 milioni di vaccini contemplati dal piano nazionale antipandemia proprio alla Chiron che, fortunatamente, produce le dosi in Italia.
Anche sui tempi, siamo a buon punto. Questo nuovo antidoto, ormai sperimentato sull’uomo da anni (in Ungheria cominciano adesso), è ormai in fase di registrazione. La Chiron, in sostanza, sta ottenendo le autorizzazioni necessarie per la distribuzione in commercio. L’azienda conta di essere pronta per gennaio 2006, ma se l’emergenza incombe, i tempi per i passaggi burocratici potranno essere snelliti. Inutile chiamare la Chiron per chiedere se il vaccino è disponibile.


Le dosi saranno distribuite solo in caso di pandemia, la vendita al dettaglio non è contemplata. In farmacia, invece, si trovano ancora i vaccini per l’influenza stagionale prodotta dalla stessa azienda. Contengono l’adiuvante Mf59, quello utilizzato nel vaccino antipandemico.

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