(...) La maestosità delle Alpi Orientali austriache. Soprattutto però avrà conosciuto, o meglio avrà valutato, i nuovi acquisti. Molti sono giovani e quindi chi meglio del Gasperson saprà valutare se aggregarli alla rosa o tornare sul mercato. Intanto la presentazione è affidata al presidente Enrico Preziosi.
«Ormai il mercato non offre più certezze - comincia il numero uno rossoblu - sebbene al 90% la nostra rosa sia completa. Manca ancora qualcosa, uno o due elementi. Vedremo quali saranno le indicazioni del tecnico e le eventuali possibilità che nasceranno in sede di mercato». Pochi minuti ed il presidente si lascia sfuggire il nome del primo rinforzo. «Sono otto mesi che seguiamo Palacio. Fabrizio è volato in Sud America. Solitamente certe occasioni non le lasciamo sfuggire. Questo è un calciatore straordinario, quello del salto di qualità». A proposito di giocatori, non poteva mancare il tormentone Rubinho. «Resta qua. Almeno che non si trovi una soluzione buona per entrambi. Anzi gli alzerò l'ingaggio. Non mi piace mettermi contro i giocatori. Poi Rubinho è una persona corretta alla quale sono molto legato». «Voglio chiarire subito che il quarto posto della passata stagione non deve essere un punto di partenza. Il nostro obiettivo è di non lottare mai per la zona retrocessione.L'importante sarà restare nella parte sinistra della classifica». Un mercato povero quello italiano, «dove però abbiamo speso di più di quello che abbiamo incassato. E per quello che abbiamo in mente aumenteremo ulteriormente il deficit» sottolinea il presidente. Tra le spese ci sono i tanti giovani che il Genoa ha sotto il proprio controllo. «Non so quante sono le società in Italia che si possano permettere di mandare in prestito giocatori come Acquafresca. Senza dimenticare i vari Ranocchia o i cinque giovani che abbiamo acquistato. Un nome su tutti, Ragusa, giovane classe 1990 di cui sentiremo parlare presto». Preziosi ha poi escluso l'arrivo di Andrea Esposito, sottolineando che «la difesa è un reparto assai attrezzato». Ferrari è partito «e sono rimasto amareggiato. Ma sono rimasto più dispiaciuto per la partenza di Milito».
Il raduno è a due passi dall'aeroporto. Zona limitrofa dove il presidente blucerchiato Garrone vorrebbe costruire lo stadio. «Aspettavo una domanda sullo stadio - accennando un sorriso - e sul suo futuro. Il Ferraris, e non si può nascondere, è una struttura che non ha futuro. Il nostro obiettivo è quello di spostare le carceri, perché sappiamo che ogni anno non possiamo investire risorse per accontentare tutte le richieste della Uefa. Lo stadio ha dei grossi limiti. Personalmente non sono contro all'idea di Garrone. Resto stupito però dall'immobilismo delle autorità istituzionali e politiche. Gradirei che il Sindaco esponesse pubblicamente il suo pensiero. Per sapere se si possono togliere le carceri o se l'area individuata per costruire eventualmente una nuova struttura vada bene. Ogni giorno infatti si sente un'opinione diversa a riguardo». Poi una frecciata ai cugini: «Al momento siamo più forti della Sampdoria. L'obiettivo di restare sopra c'è anche se nessuno lo dichiara». Aria di derby pure per Hernan Crespo: «Se con la mia esperienza potrò aiutare la squadra in Europa, saranno loro ad aiutarmi in occasione del derby. Nella mia carriera ho giocato moltissime stracittadine. Questa però mi manca». Non manca un pensiero su l'ex mister Mourinho: «Gasperini insegna calcio, mentre il tecnico dell'Inter dava molte cose per scontate».
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