Dario Allevi, 44 anni, la passione politica iniziata a soli 13 anni ascoltando un comizione di Almirante. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Da militante a consigliere comunale, da capogruppo dopposizione quando Monza era governata dalla sinistra, fino a vicesindaco oggi con la giunta Mariani. Adesso lelezione a primo presidente della Provincia di Monza e Brianza.
Qual è la prima sensazione guardando ai risultati di oggi?
«Ancora mi sembra un sogno. Continuo a ricevere abbracci, messaggi, sms di congratulazioni e daffetto. Una vittoria così schiacciante, oltre ogni aspettativa, è qualcosa di meraviglioso. La prima cosa che voglio fare però è ringraziare tutti coloro che hanno contribuito. Da Massimo Ponzoni agli amici della Lega».
Cosa la rende particolarmente felice di questa vittoria?
«Siamo riusciti ad entrare in realtà che fino a poco tempo fa erano strettamente legate alla sinistra. I comuni del Vimercatese, ad esempio, o anche Cesano Maderno, Giussano. Siamo riusciti ad aumentare la partecipazione con segnali davvero positivi da parte della gente e con risultati davvero straordinari».
La Lega ha ottenuto un risultato importante. Questo influenzerà i rapporti?
«Con la Lega ho lavorato a lungo, specialmente a Monza dove sono vicesindaco di un sindaco leghista. Non ci sono mai stati problemi di alcuni tipo, anzi. È sempre stato un rapporto costruttivo e unalleanza forte e leale».
Che impronta vuole lasciare alla Brianza?
«Il segno di una Provincia che nasce dai brianzoli, aperta ad ogni sindaco, ad ogni Comune, ad ogni cittadino. Sono convinto che al termine dei 5 anni di mandato tutto questo sarà ben visibile. Sarà una Provincia del fare, insomma».
Quando inizierete a lavorare per la nuova giunta?
«Da settimana prossima. Avevo proposto di iniziare già da oggi, ma mi hanno fermato e consigliato di riposarmi un po. Sono convinto che sarà la migliore squadra possibile».
Un pensiero per gli avversari
«Questo mi preme molto. Vorrei ringraziare tutti per la campagna elettorale civile, senza mai alzare i toni.
Quindi cosa farà ora?
«Be, sinceramente, credo che spegnerò i telefoni e dormirò per un giorno intero. Felice».
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