«Le fiamme ci hanno investito, sembrava unonda anomala del mare, ma anziché acqua era fuoco». È la testimonianza drammatica di Antonio Michele Boccuzzi, 34 anni, che nellincendio allacciaieria ha riportato ustioni di secondo grado al viso e alla mano destra. Boccuzzi, alla Thyssen da dodici anni, è uno di quegli operai che laltra notte facevano straordinari sulla linea 5. Con la voce rotta dal pianto, ricorda: incendio, dellolio che bruciava. Pensavamo di riuscire a spegnerlo e abbiamo preso gli estintori. Ma le fiamme si sono velocemente allargate e alzate, poi ci sono state delle esplosioni. Se chiudo gli occhi vedo ancora le facce dei miei colleghi. Erano torce di fuoco. Ho cercato di aiutarli, strappavo loro i capelli bruciati, pezzi di vestiti». In quellinferno cera anche Giovanni Pignalosa, operaio e delegato della Fiom. È appena uscito dallospedale dove era stato trasportato per lintossicazione provocata dai fumi. Una scena da incubo. Antonio era avvolto nelle fiamme e gridava Aiutatemi, muoio. Ma era impossibile avvicinarsi, tirarlo fuori», racconta singhiozzando.
Poi aggiunge: «Abbiamo aiutato alcuni operai, ustionati ma in grado di camminare, ad uscire dallo stabilimento. Se chiudo gli occhi vedo quegli operai in mezzo al fuoco, tre in piedi e due a terra. Erano quasi completamente carbonizzati, irriconoscibili. Nelle orecchie ho ancora le loro urla».«Siamo stati travolti da unonda di fiamme»
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