Sicilia, nuovo scandalo ospedali: due neonati morti in 48 ore

A Canicattì elisoccorso in ritardo, a Messina giallo sulla morte di un bimbo

Mariateresa Conti

da Palermo

Due neonati morti in 48 ore negli ospedali siciliani, sempre più nella bufera per i casi di malasanità. Un bimbo nato a Canicattì (Agrigento), affetto da gravi problemi respiratori e di coagulazione del sangue, è morto a Palermo dopo aver atteso per cinquanta minuti l'arrivo dell'elisoccorso che doveva portarlo nel più attrezzato ospedale del capoluogo siciliano. L'elicottero, tra mille difficoltà legate al maltempo, è dovuto arrivare da Messina. Ma quando il bimbo è arrivato a Palermo per lui non c'era praticamente più niente da fare. E proprio a Messina, al Policlinico, è morto sabato pomeriggio un altro neonato. Una morte improvvisa e senza un apparente perché, quella di questo secondo bimbo. A detta dei genitori, infatti, il figlioletto, nato martedì scorso, aveva solo un leggero ittero. Una patologia che non giustifica certo la tragedia. I genitori delle due baby vittime chiedono ora giustizia e la magistratura, in entrambi i casi, ha aperto un’inchiesta.
Il caso più eclatante, più per le modalità che per il tragico finale che, forse, sarebbe sopravvenuto ugualmente vista la gravità delle condizioni del bimbo, è quello del piccolo nato all'ospedale di Canicattì. Il bimbo, secondo genito di una coppia di Racalmuto, era nato giovedì. Un parto cesareo, disposto dopo che il tracciato aveva evidenziato alcune anomalie. Anomalie confermate subito dopo la nascita, intorno alle 23. I medici dell'ospedale «Barone Lombardo» di Canicattì si sono subito resi conto della gravità della situazione e si sono mobilitati per trovare un centro di neonatologia attrezzato per un simile caso. La scelta è caduta sul Policlinico di Palermo. Ma qui si sono innestate una serie di tragiche fatalità. La pista dell'eliporto di Canicattì può essere utilizzata solo da elicotteri a decollo verticale. A Caltanissetta, sei minuti di volo da Canicattì, c'è un mezzo del genere. Ma la pista nissena non è autorizzata al volo notturno. Il piccolo ha dunque dovuto attendere 50 minuti, tanti ne ha impiegati l'elicottero proveniente da Messina. I medici di Palermo hanno fatto l'impossibile per strapparlo alla morte. Ma il bimbo si è spento subito dopo l'arrivo nel capoluogo siciliano. Il corpicino è già stato restituito alla famiglia straziata. Sulla vicenda l'assessorato regionale alla Sanità ha aperto un'indagine amministrativa per capire «il motivo a causa del quale il neonato è stato indirizzato a Palermo invece che al centro Utin (Unità neonatale di terapia intensiva neonatale) di Enna, deputato dal piano sanitario a centro di riferimento interprovinciale per Agrigento, Caltanissetta e la stessa Enna e le relative province».
Decisamente oscure le cause del decesso dell'altro neonato, di appena quattro giorni, morto sabato pomeriggio a Messina. I genitori hanno presentato un esposto, e sulla vicenda sono state aperte due inchieste, una interna del Policlinico e una della magistratura. Il bimbo, subito dopo la nascita, aveva manifestato i sintomi di un leggero ittero. La morte, improvvisa, è sopravvenuta nel pomeriggio. Il piccolo era stato portato fuori dalla sala nido per la poppata. La situazione sembrava tranquilla ma circa un'ora dopo il piccolo, improvvisamente, è spirato.
Sanità siciliana nuovamente nella bufera. Tuona il ministro della Salute Francesco Storace: «È bene che l'assessorato, anziché offendersi quando il ministero della Salute richiede interventi concreti, li metta in atto. È apprezzabile che l'assessorato abbia aperto un'inchiesta, ma mi chiedo se ci si rende conto della gravità del fatto che il servizio 118 non fosse disponibile nella zona e che sia dovuto giungere da Messina. Questo è incredibile».

Pronta la replica dell'assessore regionale alla Sanità, Giovanni Pistorio: «Accerteremo con assoluto rigore perché dall'ospedale di Canicattì si sia scelto il trasferimento verso Palermo, e sanzioneremo con altrettanto rigore eventuali responsabilità».

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