Sicurezza, carcere per i clandestini

Pronte le prime otto norme anti criminalità: ecco il documento. Per gli stranieri senza permesso che delinquono pene aumentate di un terzo. Fino a quattro anni per ingresso illegale

Sicurezza, carcere 
per i clandestini

Roma - Volevano dare un segnale di svolta, «rispondere ai cittadini», cambiare subito registro sul fronte della sicurezza. Lo hanno ripetuto molti ministri del governo Berlusconi in questi giorni, tra le critiche dalla Spagna, ma soprattutto mentre nei palazzi si svolgeva un intenso lavoro tecnico fatto di riunioni fiume, proposte, riscritture, per stendere un pacchetto dal forte tratto d’innovazione, ma in linea con le direttive europee e con la Costituzione. Il primo Consiglio dei ministri che si svolgerà oggi a Napoli avrà proprio questo connotato: una serie di provvedimenti di «rottura» nelle politiche dell’immigrazione, della giustizia, della lotta alle illegalità.
Il segno del nuovo corso sarà tracciato anche e soprattutto da un decreto legge, con norme «urgenti», in otto articoli, e da un disegno di legge in 19 articoli in cui si introduce per la prima volta il reato d’immigrazione clandestina.

Tra le novità assolute previste dal decreto legge c’è l’espulsione immediata per lo straniero (e dunque anche per il comunitario) che sia stato condannato per un reato con pena superiore ai due anni. Il cittadino non italiano che delinque dovrà scontare la pena nel suo paese. Una norma di deterrenza che sembra fatta apposta per contrastare la criminalità rom.

Un altro articolo di forte cambiamento, che introduce il concetto di aggravante dell’immigrazione clandestina è il numero 4 comma 1 B: per l’irregolare che delinque in Italia «la pena prevista è aumentata di un terzo». Entra poi nel decreto di legge, con carattere d’urgenza, il prolungamento del tempo di permanenza nei centri di accoglienza temporanea dei clandestini fino a 18 mesi per consentire la piena identificazione degli ospiti. Chi affitta in nero a stranieri irregolari viene punito con pene da 6 mesi a tre anni.

È introdotto il processo per direttissima in caso di flagranza del reato e di confessione nel corso dell’interrogatorio. Nell’ultima bozza di ieri sera è stata tolta invece la sospensione del dibattimento processuale (due mesi) per l’eventuale valutazione di un patteggiamento di cui potrebbe godere chi ha commesso reati prima del 2001. Una norma, questa, criticata dall’opposizione e in particolare da Antonio Di Pietro che ha parlato di legge ad personam.

Nel disegno di legge, oltre al reato di clandestinità, si innalza il periodo per avere la cittadinanza per lo straniero in caso di matrimonio con un italiano (almeno due anni), sono aumentate le pene per chi commette reati contro anziani e portatori di handicap, si assegnano poteri speciali ai sindaci e ai vigili urbani, si punisce in

particolare chi utilizza bambini per l’accattonaggio. Gli ultimi articoli sono dedicati al contrasto alla mafia. L’eventuale regolarizzazione delle badanti verrà invece presentata dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi.

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