Lomazzo (Como) - Minacciano gli impiegati con pistole o coltelli. Li aggrediscono per farsi consegnare i soldi. Oppure entrano nelle case della gente, di notte, dalle porte finestre che danno sul giardino. Narcotizzano i proprietari e si muovono in casa sicuri di non essere scoperti. Il mese scorso un pensionato è anche morto per un infarto dopo un furto in casa. E da quel momento in avanti a Bregnano e in altri comuni della Bassa comasca sul confine con Milano, c’è stata un’escalation di rapine e furti. I cittadini si sono spaventati. Hanno iniziato a lamentarsi. Perfino il prefetto di Como Sante Frantellizzi ha dovuto riconoscere «l’aumento della paura dei cittadini per l’impennata di colpi in una zona molto ricca, con un’alta densità di banche e uffici postali, e anche molto popolata».
I sindaci hanno dovuto interrogarsi su cosa fare per fermare il fenomeno. C’è chi ha proposto servizi di vigilanza con istituti privati, come il comune di Albavilla, chi ha chiesto un’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine come gli amministratori di Erba, che si sono incontrati con il prefetto per scoprire che viene preso solo un ladro ogni 90 furti. C’è, poi, chi ha invocato una battaglia comune per essere più forti contro un unico nemico. L’assessore alla Sicurezza e alla viabilità di Lomazzo, Fabio Pagani, ha mandato infatti una lettera ai colleghi del comprensorio. L’idea è di istituire un fondo nel quale confluiranno le risorse economiche di tutti. Da questa cassa comune verrà pescato il denaro per pagare i vigilantes, l’unico modo per difendere dagli assalti dei microcriminali che arrivano, colpiscono e tornano nelle loro basi, quasi sicuramente fuori provincia. La polizia locale non riesce ad arrivare dappertutto. Per questo l’assessore consiglia una collaborazione tra Bregnano, Cadorago, Cermenate, Cirimido, Fenegrò, Guanzate, Rovello Porro, Rovellasca e Turate. E questo solo per cominciare.
Un bis di quanto successo la scorsa estate quando venne organizzato un servizio di ronde notturne. «Siglammo un accordo con Sicuritalia – spiega l’assessore –. I cittadini avevano a disposizione un numero telefonico, al quale ci si poteva rivolgere in caso di rumori sospetti. Il costo dell’operazione è stato di circa cinquemila euro». Alla gente l’esperimento piacque al punto da chiedere al Comune di rifare la stessa operazione nel 2008.
Pagani vuole quindi ricominciare daccapo, formando un’altra task force con la vigilanza privata. Non tutti i comuni hanno aderito, ma le pressioni dei cittadini sono alte. Però si sono già dimostrati interessati Bregnano e Rovello Porro, mentre Rovellasca sta pensando di istituire un super comando di Polizia locale. A Drezzo il sindaco leghista Cristian Tolettini aveva invece lanciato, la scorsa estate, le ronde private. Gruppi di cittadini, a chiamata volontaria, che pattugliavano il paese per tenere i ladri alla larga. La maggior parte, però, preferisce vigilantes privati. Il presidente dell’amministrazione provinciale, che è anche sindaco di Turate, Leonardo Carioni, ha detto di avere molto a cuore il tema della sicurezza. «Ho parlato con il prefetto – ha detto -.
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