La sicurezza, tema che più di ogni altro aveva caratterizzato la cavalcata trionfale del centrodestra guidato da Rosy Guarnieri alle elezioni comunali lo scorso anno, si conferma in cima alle priorità dei cittadini di Albenga. Dapprima, con il successo di un'indagine condotta dalla Polizia Municipale, che con l'ausilio della videosorveglianza è riuscita a identificare l'autore di un sinistro con successiva fuga, un pregiudicato marocchino già noto per reati quali violenza, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Quindi, ordine pubblico protagonista anche in sede di consiglio comunale, dove, nonostante il ricco menù composto da quattordici punti all'ordine in cui spiccavano piani casa, variazioni di bilancio e interrogazioni della minoranza, l'attesa del pubblico, presente in gran numero nella sala consiliare, è stata tutta rivolta alle comunicazioni del Sindaco Guarnieri in merito all'emergenza dei profughi. Reduce da un duro braccio di ferro di qualche giorno con la Regione Liguria, rea di aver tentato di organizzare in gran segreto (e senza successo) il trasferimento di una quarantina di profughi in pieno centro cittadino nelle strutture dismesse, abbandonate e decadenti dell'ex ospedale, il Sindaco non ha deluso le aspettative. Con un intervento infuocato, ha attaccato la Giunta Burlando, che ha dimostrato una «manifesta incapacità» a gestire l'emergenza, e che «non ha minimamente preso in considerazione l'amministrazione comunale, fin da subito disponibile a fare la propria parte nell'ospitalità», e ne ha avute anche per alcuni dirigenti della sinistra locale. I quali, anziché seguire gli interessi della città, si sono allineati sulle posizioni dei loro vertici regionali di partito, «desiderosi di alimentare una bieca speculazione sui profughi».
Una battaglia, quella di Burlando ad Albenga, rivelatasi perdente.
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