Sicurezza e violenze sulle donne «Dal governo nessuna risposta»

La Moratti: «Lasciati soli con il problema di prendere provvedimenti tampone»

Il giudizio «è sospeso». L’ex ministro dell’Istruzione non boccia in partenza l’operato del governo sulla sicurezza, ma lascia intendere che il giudizio - negativo - è solo rimandato. Perché finora, puntualizza il sindaco Letizia Moratti, «provvedimenti concreti non ne abbiamo ancora visti», ci deve essere «una coerenza tra legislazione la nazionale e quello che è l’impatto sulle città e sulle responsabilità dei sindaci» e tutta questa coerenza «per il momento» il sindaco che lo scorso marzo ha portato migliaia di persone in piazza per chiedere più agenti per la città non la vede, «in particolare sul tema dell’immigrazione, della droga, prostituzione, abusivismo. Non credo che possiamo essere lasciati soli e con la responsabilità di dover attivare delle ordinanze che sono provvedimenti tampone, come quella sui lavavetri a Firenze. Il problema va aggredito a monte». Ma, ribadisce la Moratti, «mi riservo di dare un giudizio quando avremo verificato la parte normativa a cui stiamo lavorando, nelle prossime settimane avremo un ulteriore incontro col governo».
Il Comune attende risposte forti anche per contrastare il triste fenomeno delle violenze contro le donne. Il sindaco ricorda che Palazzo Marino su questo tema «è molto attivo, ma occorre prevedere una fattispecie di reato per la violenza che si consuma all’interno delle mura domestiche e un processo per direttissima per il le violenze che si consumano in strada. Lo abbiamo chiesto circa un anno fa e abbiamo anche lavorato con i tecnici che ci erano stati indicati dai ministeri di Giustizia e Pari opportunità ma il testo è ancora bloccato in Parlamento. Anche questo purtroppo è un problema non risolto».
Almeno Palazzo Marino, però, non perde tempo: l’assessorato alle Politiche sociali ha definito gli ultimi dettagli del «Progetto per prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento delle donne», che prevede il potenziamento e la messa in rete di una serie di servizi con un investimento di 450mila euro. «Il Comune di Milano - assicura l’assessore Mariolina Moioli - è capofila nel progetto di prevenzione e contrasto alle violenze contro le donne». Ne è prova l’elenco delle iniziative che compongono il piano elaborato dall’Ufficio vittime della violenza del Comune insieme alla Casa di accoglienza donne maltrattate, Caritas Ambrosiana, cooperativa sociale «Cerchi d’acqua», Soccorso violenza sessuale e Telefono Donna onlus. Tutti i servizi di supporto telefonico saranno messi in rete, all’interno del Pronto soccorso del Policlinico apriranno un nuovo sportello telefonico e una postazione di accoglienza e la Moioli auspica di «realizzare questo progetto anche in altri ospedali della città».

Ancora: assistenza legale e psicologica gratuita alle vittime, accoglienza in strutture protette da sei a 12 mesi, più sportelli rosa. Nel 2006 quasi 6.800 milanesi si sono rivolte a un servizio di supporto telefonico, circa 400 hanno usufruito dell’assistenza legale e 22 sono state accolte in comunità.

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