Gerardo Ausiello
Napoli - Baracche, rifiuti, stradoni deserti. Qui Ponticelli. Qui terzo mondo. Qui lo Stato fatica ad arrivare, il Comune si volta dall’altra parte, la criminalità regna sovrana, con gli spacciatori ad ogni angolo, con il racket, con i rom che spadroneggiano. Già i rom, che a Ponticelli sono oltre settecento, un quartiere intero.
Proprio in questo quartiere, all’estrema periferia orientale di Napoli, sabato sera si stava consumando una vera e propria tragedia: una nomade di 16 anni, M. D., è riuscita ad intrufolarsi in un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Principe di Napoli. Erano le otto di sera. È entrata decisa, sapendo quello che doveva fare: dentro c’era una bimba di sei mesi e, nell’altra stanza, la madre, Flora Martinelli, 27 anni. La rom ha preso la piccola e ha tentato di fuggire, ma la mamma l’ha fermata con l’aiuto al padre. In pochi istanti il quartiere sapeva già tutto: M. D. ha cercato invano di dileguarsi per raggiungere la baraccopoli da cui era venuta.
È stata la gente a fermarla, a sostituirsi alle forze dell’ordine, a fare giustizia. Poi sono arrivati i poliziotti, l’hanno arrestata e portata a Nisida, con l’accusa di tentato sequestro di persona e violazione di domicilio.
La ragazzina era già finita in manette per furto all’inizio di maggio, colta in flagrante dagli uomini del commissariato di Ponticelli mentre rubava dei gioielli in un appartamento della zona. Davanti ai poliziotti si è difesa dicendo che voleva solo giocare con la piccola. Ora la bimba è a casa, sta bene, ma i suoi familiari hanno paura, paura persino di aprire la finestra, e si sono barricati all’interno dell’appartamento.
Anche i vicini sono sconvolti. La gente di Ponticelli è abituata a conviverci con gli immigrati: campi nomadi sono sorti in molte strade della zona orientale di Napoli, hanno guadagnato metri su metri. E le istituzioni hanno chiuso tutti e due gli occhi.
Gli abitanti, però, adesso non sono più disposti a farlo: «Ci vorrebbero maggiori controlli, pattuglie che girano di notte, gridano». Qualcuno è davvero stufo e rilancia: «Se non si decideranno ad intervenire ci organizzeremo per conto nostro - annunciano i rappresentanti del comitato di via Malibran -. Faremo le ronde, se necessario. Ma cose del genere non devono più accadere». C’è persino chi ha minacciato ritorsioni al vicino campo rom che è stato tenuto sotto osservazione dalla polizia per tutta la scorsa notte. Gli inquirenti, intanto, lavorano per far luce sull’episodio: «Qualcosa - rivelano - proprio non torna».
Fa riflettere il fatto che la ragazzina abbia scelto proprio quell’appartamento, certa che avrebbe trovato quello che cercava: «Il dubbio è che ci sia
un’organizzazione che si occupa di reclutare manovalanza per l’accattonaggio» ipotizzano alcuni agenti. E la mente va subito alla piccola Angela Celentano, scomparsa il 10 agosto di 12 anni fa sul Monte Faito e mai più rivista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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