«Il Comune non può chiudere i locali notturni. La legge ci consente di vietare la vendita di alcolici, e l'abbiamo già fatto in un caso a Sampierdarena. Ora stiamo studiando come ridurre gli orari di apertura dei negozi che, per licenza, vendono birra e altri alcolici». Francesco Scidone, assessore comunale alla Sicurezza, lo spiega al termine di un infuocato convegno. Aldo Praticò, capogruppo di An a Tursi, ha riunito politici di destra e sinistra per discutere di «giustizia-sicurezza» davanti a 130 persone che hanno riempito il Salone di rappresentanza del Comune. Tra loro cerano alcuni abitanti di Sampierdarena, i più arrabbiati. «Basta parole, se siete persone oneste passate ai fatti - protestano- Dovete chiudere i locali davanti ai quali si radunano delinquenti e spacciatori». «La sera non usciamo più di casa!» si arrabbia una signora col bimbo in passeggino.
Al convegno doveva esserci anche il sindaco. «Ci dispiace che Marta Vincenzi sia a Milano per il Partito democratico - spiega il nostro Massimiliano Lussana, moderatore del dibattito-. Le riconosco di aver creato un assessorato alla Sicurezza. Ma le avrei anche detto che andare con le telecamere dai cittadini di Sampierdarena dopo che questi hanno scritto al Secolo XIX è stata una scena pietosa e demagogica». «I locali, insisto, può chiuderli solo il questore» ribatte Scidone. «Ma noi siamo stufi, dovete toglierci i romeni da sotto casa!» urla una signora. «Le forze dellordine hanno iniziato una serie di controlli notturni nei locali, segnaleremo ogni infrazione alla polizia - risponde lassessore-. Entro metà novembre arriveranno altri agenti, Amt sta mettendo le telecamere sugli autobus e nel 2008 andremo nelle scuole a fare lezioni di legalità».
Il tema infiamma. «Chi è stato condannato deve restare in carcere finché ha scontato tutta la pena» dice Gianfranco Gadolla, presidente provinciale di An. «Ma non possiamo mettere tutti in galera, ci deve essere solidarietà verso i deboli» ribatte Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi, scatenando le proteste del pubblico. «Lidea diffusa è che chi compie un crimine non paga - interviene Enrico Musso- Questo va cambiato, se serve costruendo nuove carceri».
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