«Sicurezza, serve un governo che ci creda»

La Moratti tira la volata al Pdl: « In due anni non ho avuto risposte, solo tavoli e promesse. Ora sapete per chi votare...»

«Sicurezza, serve un governo che ci creda»

Un crescendo. «Non vogliamo mai più ministri come Fioroni, che ci impone di accogliere negli asili i figli dei clandestini». Ancora: «Il governo? C’è stata una furia distruttiva nei confronti di Malpensa, un valore per tutto il Paese e non solo per il nord». Di più: «In 2 anni non ho avuto risposte, solo tavoli, tante promesse, ma neanche un progetto concreto contro la criminalità». Letizia Moratti oggi torna a sfilare da piazza Oberdan lungo corso Buenos Aires per festeggiare il successo dell’Expo, su un bus scoperto che la porterà in trionfo come i campioni del Milan quando vinsero la Champions. Un anno fa, era il 26 marzo, percorse a piedi lo stesso tracciato all’incontrario alla testa di un corteo che chiedeva al premier Romano Prodi più agenti e più sicurezza. Ieri, sul palco della festa del Pdl in piazza Duomo, il sindaco è tornato a richiamare i cittadini ad azioni concrete per il bene della città: «Senza l’aiuto del governo faccio molta fatica a darvi le risposte che meritate. Aiutateci con il vostro voto, il prossimo governo dipende da voi». Il primo, vero discorso da politico del Pdl, e il pubblico ha acclamato «Letizia una di noi, una di noi». Il programma del centrodestra, ribadisce, si basa su due pilastri, «sicurezza ed economia, uno Stato che pesi meno sulle tasche dei cittadini». L’idillio col governo dopo la vittoria dell’Expo è già finito. «Non c’è accoglienza senza legalità - insiste -. Non servono politiche buoniste che fanno entrare tutti e poi non siamo in grado di garantire accoglienza». Neanche i diktat con cui il ministro della Pubblica istruzione Francesco Fioroni impose al Comune di aprire le porte degli asili ai figli degli irregolari: «Che risposte diamo agli italiani e stranieri regolari che pagano le tasse? Se questa è la politica, qui verranno tutti i clandestini del mondo..». Standing ovation. Come quella che la attende oggi in corso Buenos Aires. Nessun invito ufficiale a Berlusconi, ma «sono invitati tutti i milanesi e gli italiani», fa presente.
Sul bus dei vincitori ci sarà anche il governatore Roberto Formigoni, acclamato ieri anche dalla piazza: «Più Lombardia fa bene all’Italia - insiste -. Malpensa rappresenta le malefatte del governo Prodi. I successi, invece, sono delle nostre amministrazioni. In lombardia e a Milano governiamo da 15 anni e siamo stati capaci di trascinare tutta l’Italia ad una vittoria strepitosa, come nel caso dell’Expo». Sul palco si alternano il «colonnello» di An Ignazio La Russa, gli assessori comunali Cadeo, Terzi, Colli, Maiolo, Moioli, Mascaretti, il vicesindaco De Corato.

Mezza giunta riunita davanti al Duomo, dopo le critiche del cardinale Dionigi Tettamanzi su come il Comune ha gestito l’emergenza rom. «Quando un governo spalanca le frontiere senza la possibilità di accogliere tutti - afferma la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini - i risultati sono questi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica