Sicurezza stradale, la strage dimenticata

Buche, voragini, avvallamenti, asfalto che si sbriciola. E poi tante, troppe infrazioni per guida pericolosa e in stato di ebbrezza. Non stupisce così che tra i poco invidiabili record della capitale figuri quello, europeo, di vittime sulle strade. Una media di 8,73 tra morti e feriti ogni 1.000 abitanti, degno di un bollettino di guerra. Cifre accertate dall’ultimo rapporto Eurostat e ricordate dal capogruppo alla Regione di Forza Italia, Alfredo Pallone ai presenti in aula durante la seduta di ieri dedicata alla sicurezza stradale (nel Lazio 571 morti nel 2006). «Copenaghen, città più pericolosa tra quelle selezionate da Eurostat - denuncia il forzista - ha una media sei volte inferiore alla capitale italiana, con 1,46 ogni 1.000 abitanti». Preoccupa soprattutto l’VIII municipio, quello che comprende Tor Bella Monaca, la Palmiro Togliatti, via Casilina, via Prenestina e via Tiburtina. «Tutte strade piene di buche, tombini sporgenti, voragini e avvallamenti - aggiunge -. A fronte di un intervento comunale per sanare 800 chilometri di manto stradale, è pur vero che ne restano ben 4.600 in condizioni proibitive. Il Campidoglio incassa 22 milioni di euro l’anno dalle contravvenzioni ma ne utilizza solo 8 per il rifacimento del manto stradale. Propongo che il Comune utilizzi tutta la somma per salvare le vite umane di coloro che, non si ubriacano, non si drogano, non esibiscono in guida pericolosa, ma perdono la vita a causa delle buche sulle strade romane. Solo così perderemo questo triste primato che vede Roma capitale delle morti sulla strada».
Tra le iniziative promosse dalla Regione 10 video-spot in onda sulle tv laziali e che sono stati proiettati nell’Aula della Pisana. L’assessore Astorre ha poi ricordato lo slogan lanciato dalla Regione Lazio: «Sicuri in strada: perché la strada ti può portare dove vuoi, senza portati via la vita». Infine la distribuzione di un opuscolo «Sicuri in strada» in 100mila copie in tante piazze del Lazio e un kit di 6 pannelli per un totale di 6.500 manifesti per tutte le autoscuole del Lazio.
Un consiglio straordinario, nel corso del quale è stata approvata all’unanimità la Mozione sulla Sicurezza stradale da presentare all’Onu, al quale non ha partecipato il governatore Marrazzo. Assenza «ingiustificata» per il capogruppo della Dc Fabio Desideri: «Vincendo la consueta pigrizia, il governatore ha preferito programmare la partecipazione a una lunga serie di iniziative, tra cui un incontro di musica. L’assemblea della Pisana che dibatte il tema dei temi, cioè la strage quotidiana di vite umane sulle strade di Roma e del Lazio, a cui le forze di governo non sanno porre termine, non merita evidentemente la sua istituzionale attenzione».
Morti, quelle sulle strade che andrebbero ricordate per far sì che qualcosa cambi. Così, nel corso del dibattito il consigliere di Forza Italia Stefano De Lillo ha proposto provocatoriamente che «le luci del Colosseo vangano accese non solo ogni volta che viene eseguita una condanna a morte, ma anche ogni volta che una persona muore sulle strade di Roma». «Che Roma sia capitale d’Europa per mortalità sulle strade non appare un caso se gli si associa il dato della minore rete metropolitana d’Europa: questa - continua De Lillo - è una colpa storica del centrosinistra romano.

Dopo il flop della metro per il Giubileo, mai realizzata, nuovi fondi per le metropolitane sono arrivati alla Capitale dal governo Berlusconi. Ma mentre a Madrid in 2 anni sono stati realizzati 350 chilometri di metro, a Roma dopo tanti anni ancora niente».

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