da Milano
Dopo giorni di indiscrezioni e smentite, Siemens ha svelato uno dei più radicali piani di ristrutturazione mai annunciati fino ad ora. La società di Monaco di Baviera taglierà 16.750 posti di lavoro, di cui 5.250 in Germania: una cifra che rappresenta il 3,9% del totale dei 400mila dipendenti.
Lobiettivo annunciato dalla società è di far tornare a crescere i profitti in un momento economico sfavorevole. La reazione dei sindacati non si è fatta attendere, tanto che lipotesi di scioperi non sembra affatto esclusa. In Germania a fare le spese del programma messo a punto dal numero uno Peter Loescher saranno soprattutto quattro città: Erlangen (dove scompariranno 1.350 posti), Monaco di Baviera (1.000), Norimberga (550) e Berlino (350).
In totale il colosso tedesco ha deciso di eliminare 12.600 posti nellamministrazione, mentre 4.150 saranno cancellati in seguito a ristrutturazioni nelle varie divisioni:tra le altre misure cè infatti la vendita di Sims, lattività di montaggio e servizi industriali, che conta 1.200 dipendenti. Tali interventi dovrebbero assicurare, secondo Loescher, risparmi per 1,2 miliardi di euro entro il 2010,in parte riducendo le società che compongono il conglomerato. I tagli non sono «né comprensibili, né accettabili», ha criticato il numero uno di Ig Metall in Baviera, Werner Neugebauer. Mentre Wolfgang Tiefensee, ministro federale per i Trasporti e delegato del governo tedesco per i Laender orientali, ha sottolineato i rischi che la perdita di posti di lavoro a Berlino avrebbe per lintera Germania dellest e la sua crescita. Lamministratore delegato di Siemens ha però difeso il piano.
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