Per esempio, Michele Scandroglio. Non è propriamente uno dal carattere tenero, che si taglia con un grissino. Anzi. Però, poi, andando a scavare, si scopre che non è così cattivo come lo dipingono o come si lascia dipingere o come gli piace essere dipinto. Anzi.
Michele - uno degli artefici della vittoria del centrodestra, insieme ovviamente a Claudio Scajola, sempre più leader ligure e nazionale, anche nella vicinanza al Giornale, di cui lo ringraziamo, a Pierluigi Vinai, a Roberto Cassinelli, a Sandro Biasotti, ai dirigenti di An e della Lega - è una specie di Jessica Rabbit della politica. Molto più dolce della sua immagine, addirittura a tratti ingenuo, capace di dar fiducia anche a gente che poi dimostra di non meritarla. Ma, per lappunto, assolutamente meglio un buono in una corazza da duro che un finto buono. Ecco, Scandroglio, cuore di panna, laltra sera mi ha mandato un sms che mi ha quasi commosso e che vorrei condividere con tutti voi: «Se abbiamo vinto, è anche merito del tuo Giornale. Grazie. Michele».
Ma, se «Jessica» Scandroglio mi ha quasi commosso, come al solito ci avete pensato voi lettori a togliere il «quasi». Perchè quella tesi, quella di questo vascello pirata come elemento principale o comunque accessorio della grande vittoria in Liguria, in questi giorni ce lavete ripetuta mille volte. E, anche se è un (...)
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