(..) si aspettavano grandi progetti. «Si cambia, no? È logico che almeno sulla carta ti propongano qualcosa che convinca-si lascia andare Fabio, titolare di bar, che lha votato Marsano - E poi vieni a sapere la storia dei box in più e nessuno ti dice niente, con tutti i ritardi che il silos si porta dietro da anni». Questione di punti di vista. Santa con quellandamento lento di fine agosto la scopri più borgo che mai. Dove le piazze sono ritrovi e i mugugni merce di scambio. Dove cè Luigi, deluso dai nuovi amministratori: «Il livello culturale è basso, diamo un premio al giorno e perdiamo credibilità. Ma si guardi intorno, siamo pieni di righe blu e di vigili col taccuino caldo». Antonio, esperto di marketing, la butta sulla programmazione: «Tutti parlano di turismo, ma sperano nel tempo buono. Manca la sensibilità nel capire che lindustria del turismo ha regole precise e il target di riferimento deve essere chiaro. Negli ultimi dieci anni a Santa hanno chiuso una decina di alberghi e il turn over è meno di due notti di media... Leconomia di fondo non gira e chi rovina il porto sono i marinai». Andrea, imprenditore, va oltre quella che sembra unanomalia: «Tuttaltro. Abbiamo scelto il meglio della passata amministrazione. Per lattenzione allambiente, Marsano ha avuto riconoscimenti a livello nazionale. A noi serviva un uomo che puntasse sulla qualità della vita.
E il nostro sindaco ha dato unaccelerata ai grandi progetti per Santa: il silos di via Favale, lorganizzazione del lungomare, il rilancio del Covo e presto il depuratore. Non ci interessa da dove viene, ma quello che sta facendo per Santa».Maria Vittoria Cascino
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