Siluri azzurri d’oro Magnini va sul podio il gossip gli fa bene

Siluri azzurri d’oro Magnini va sul podio il gossip gli fa bene

Tutto finisce in gloria con la staffetta italiana della 4x 50 stile libero che si riprende l’oro conquistato a Eindhoven. Quattro siluri in vasca, due nomi nuovi (Federico Bocchia e Andrea Rolla) e due emergenti (Luca Dotto e Marco Orsi) che hanno lanciato la staffetta per poi lasciare ai novellini il rush conclusivo delle ultime due frazioni per lasciarsi dietro la Russia.
Gli europei in vasca corta di Danzica ci hanno lasciato con il buon retrogusto. Italia che, nell’ultima giornata, mette in fila altre tre medaglie ed ognuna con valore particolare. Il quartetto dei velocisti completa l’opera degli stile liberisti, mette la ciliegina d’oro sulle 5 medaglie raccolte: quattro dagli uomini e una dalla 4x50 sl donne. E insieme a Fabio Scozzoli, sabato oro nella rana, si mette in testa al gruppo dei protagonisti azzurri. Ilaria Bianchi sbanca il tavolo delle sorprese. Fantastico bronzo nei 100 farfalla: la 21enne bolognese di Castel San Pietro Terme, ha condotto una gara piena di talento e coraggio ed ha timbrato il record italiano (57”42) nuotando i secondi 50 più veloci della finale vinta dalla danese Ottesen (56"22).
Filippo Magnini è tornato su un podio: gli mancava e un po’ mancava al nuoto italiano. Dall’Isola dei famosi all’isola dei disperati il passo è breve. Lo dice anche il primo sospiro dell’interessato. «Avevo disperatamente bisogno di vincere una medaglia. Ho sempre sentito di essere competitivo, ma pochi centesimi mi hanno impedito di dimostrarlo nelle finali che contano degli ultimi anni. Sono tornato». C’è da credergli, dopo averlo visto soffrire e bruciarsi in ogni gara. Filippo non metteva piede sui gradoni dal 2008 (100 sl euroindoor), ha rischiato di annegare, stavolta è risorto dalle acque combattendo una battaglia con Paul Biedermann, il corazzato tedesco campione sui 200 e 400 sl. Magnini è andato spalla a spalla per tutta la gara ed ha dimostrato che il gossip fa meglio a lui che alla Pellegrini. Si invertono le parti: a Shangai affondò il compagno (Marin) di Federica, stavolta lei strepita e si azzuffa (verbalmente) con l’ex tecnico Bonifacenti e lui fila in acqua come un pescecane a caccia di preda. Argento che va ad accoppiarsi a quello conquistato da Luca Dotto nei 100 sl: un buon modo per cominciare a pensare alle Olimpiadi.
Certo, meglio non mischiare diavolo e acqua santa, i Giochi sono tutt’altra cosa, ma il ritorno di Magnini è uno squillo di tromba, al di là del valore tecnico del risultato. Ora andrà recuperata la Pellegrini, visto che cominciava a farsi largo che Federica fosse mangiatrice d’uomini e affossatrice di giovin virgulti nuotatori. Non è così.

La delusione per il 4° posto nei 400 ha scatenato la campionessa più della prima donna. L’Italia chiude gli europei con 7 medaglie (3 ori, 2 argenti, 3 bronzi) e nessuna individuale di Federica. Anche questa è una notizia.

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