«Con Silvio c’è intesa, ma ha dei cattivi consiglieri»

«Con Silvio c’è intesa, ma ha dei cattivi consiglieri»

Governatore Raffaele Lombardo, cinque ore di colloquio notturno col premier Berlusconi, è riuscito a ricucire lo strappo col Pdl provocato dalla crisi in Sicilia?
«Col presidente Berlusconi avremmo potuto parlare anche solo cinque minuti. Con lui ci si intende, va al sodo, capisce l’essenza dei problemi, non si dilunga in questioni di bottega. C’è qualcun altro nel Pdl che rema contro. Io e il premier dialoghiamo e contemporaneamente dal “club dei senatori” arriva il comunicato che inviano in Sicilia quel ddl che non sta né in cielo né in terra e che, in violazione della Costituzione e dell’autonomia permette, solo in Sicilia, di mandare a casa il governatore senza toccare l’assemblea. Un marchingegno nato per intimidirci, ma si sbagliano».
Avete interrotto le trattative per questo ddl?
«No, la trattativa c’è, ma quel ddl inasprisce il dialogo. È al Senato che si annida il partito dello scontro».
Dopo di lei Berlusconi ha visto...
«Lo so, il ministro Alfano e il suo co-coordinatore (Giuseppe Castiglione, ndr). Devono vedersela tra loro nel Pdl, spero solo che il presidente non segua, come è accaduto per la questione Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), i cattivi consiglieri».
A proposito dei Fas, ha convinto il Cavaliere che la Sicilia ne farà buon uso?
«Ho detto al presidente che vanno sbloccati perché la nostra economia è in ginocchio, che siamo pronti ad accettare tutti i vincoli e che non andranno a spese correnti. Il premier mi ha assicurato il suo impegno, ma ho visto che non ci sono alla prossima riunione del Cipe, temo per il veto netto di chi in Consiglio dei ministri dice no».
Lei nella giunta bis ha estromesso l’Udc, Berlusconi invece vuole che sia in squadra. D’accordo?
«Io non ho niente contro l’Udc. Ho detto al presidente, e lo ribadisco, che i nove assessori già nominati non si toccano. Poi ci sono ancora tre posti disponibili, mi diano dei nomi accettabili. Se l’Udc smette di fare opposizione stando al governo non c’è nessuna preclusione e neanche problema di numeri, intanto entrano in squadra e poi si vedrà».
Tanti problemi e proprio col suo ex amico Cuffaro...
«Io per Cuffaro nutro tuttora sentimenti di amicizia, mi spiace che non abbia capito, ci sono stati mille equivoci, forse qualcuno alimentato da me, che hanno portato alla situazione attuale. Ma mi auguro che questo atteggiamento finisca. Con l’Udc comunque tratta il Pdl».
Berlusconi le ha contestato l’apertura della crisi poco prima delle Europee e le conseguenze che ci sono state sull’esito del voto per il Pdl?
«Assolutamente no. Il premier ha compreso. Il mio azzeramento è stato solo un’anticipazione. Altri, del Pdl e dell’Udc, minacciavano e si preparavano alla resa dei conti dopo le Europee. Ho spiegato tutto questo al presidente, gli ho detto che in questo anno ogni disegno di legge è stato un calvario, e che questo non deve più ripetersi, anche perché la situazione del sistema Sicilia è al collasso. Il presidente è d’accordo con me, apprezza i nostri sforzi».
Siete d’accordo, però i problemi non sono ancora risolti...
«Io ho grande fiducia nella ragionevolezza del premier, il problema è qualche suo cattivo consigliere».


Quando completerà la giunta?
«Entro qualche giorno. La Sicilia non può aspettare ancora».
Il suo interlocutore resta il premier?
«Sì, lui e i coordinatori nazionali. Col presidente ci rivedremo domani (oggi per chi legge, ndr). La questione va chiusa subito».

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