«La strada della collaborazione con Roma, pur se scelta in buona fede, porterà il presidente Marrazzo a diventare un maggiordomo». Lo ha dichiarato Giorgio Simeoni, di Fi, nel dibattito alla Pisana sulle dichiarazioni programmatiche di Piero Marrazzo. «Si inizia con la collaborazione - ha continuato - poi si passa allappiattimento durante le comunali, poi arriva il nervosismo e infine la ribellione e in quel momento abbiamo perso tutti. Non è pensabile che il presidente della Regione sia succube del sindaco di Roma. Lopposizione vuole sapere quale sarà lasse politico di questa maggioranza, di solito è rappresentato dal presidente ma questa volta, fin dalla formazione della giunta molto sbilanciata a sinistra, non ha svolto questa sintesi. In questi 5 anni dovrà tenere alto il ruolo della regione come istituzione». Fabio Desideri (Lista Storace) ha sottolineato lassenza nella relazione «di approfondimenti». «Uno scritto - ha detto - che attesta lalta professionalità giornalistica del presidente ma che risulta poco costruttivo in termini programmatici. Noi non avremo un atteggiamento ostruzionistico ma cercheremo di capire come e dove cambieranno i servizi che la regione mette a disposizione dei cittadini. È importante che ci sia dialogo istituzionale ma non vogliamo che i poteri del consiglio vengano delegati al comune di Roma». Laccessibilità, la qualità della vita e il capitale umano del territorio sono per Daniele Fichera (Lista Marrazzo) determinanti per lo sviluppo e la visibilità della regione. «Dobbiamo fare in modo - ha continuato - che il Lazio possa competere con le grandi capitali europee».
Per Gianfranco Bafundi (Udc) «la relazione di Marrazzo ha buoni intendimenti ma tratta poco la politica, vedremo a ottobre - ha detto - che cosa significa questa storia del ticket, come gli altri slogan che hanno fatto in campagna elettorale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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