«Simoni va forte, oggi il favorito è lui»

da Bergamo

Quello che succederà oggi lo si è visto ieri. Gilberto Simoni ha preso la rincorsa da Bergamo, destinazione delle Tre Cime. È andato all’attacco il giorno prima, spingendo in discesa, in salita e cercando persino una vittoria in volata. «Non vi aspettavate quello che ho fatto? È normale, altrimenti non sarebbero sorprese – dice il trentino -. Io devo recuperare, devo fiaccare i miei diretti avversari, mi sono portato avanti con il lavoro».
Oggi di lavoro da fare ce n’è in abbondanza. Il Giro d’Italia ritrova dopo diciotto anni le Tre Cime di Lavaredo, un monumento naturale del ciclismo. La tappa di oggi prevede la risalita nella valle dell’Adige, il superamento dell’ascesa del San Lugano, la valle di Fassa e poi quella Fiemme prima di affrontare il passo San Pellegrino a quota 1.918 metri. Si passa quindi in Veneto, in provincia di Belluno per Agordo, Caprile, il Colle Santa Lucia, Selva di Cadore e quindi il Gpm al passo Giau a 2.236 metri. E in rapida successione, dopo Cortina d’Ampezzo, il Gpm a Passo Tre Croci, a metri 1805.
Dopo Misurina comincia il bello, le scalate delle Tre Cime di Lavaredo, 7 km e mezzo con una pendenza media dell’8,8% che porta ai 2.304 di quota in un panorama mozzafiato.
È dal 1989, quando a vincere fu il colombiano Lucho Herrera, che il Giro non riproponeva le Tre Cime di Lavaredo, salita nobile di un Giro orfano del Mortirolo. Ci passò nel ’74: vittoria di José Fuente, ma grande e avvincente duello tra il mito Merckx e il giovanissimo Giovan Battista Baronchelli che quel Giro lo perse per soli 12”. Il Cannibale fu protagonista anche nel ’68, quando volò tutto solo verso il successo. La prima volta fu nel 1967, ma furono talmente tante le spinte che la tappa fu annullata. L’ordine di passaggio al traguardo, sotto la neve, fu: Gimondi, Merckx, Motta, ma questa più che cronaca è storia.
Di storie non ne vuole sapere Gilberto Simoni, pronto alla battaglia: «Ho cominciato ieri, completerò l’opera oggi: statene pur certi».

La maglia rosa Danilo Di Luca proverà a contenere. «Oggi il favorito è Simoni. Se perdo 30 secondi da lui va bene. Spero che sulle Tre Cime Gibo paghi qualcosa». La maglia rosa spera, Simoni anche: ci sono le Tre Cime, non basta sperare.

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