Che piacevole sorpresa. Questo Non è peccato è un film di due registi sconosciuti, girato con pochi dollari e in meno di tre settimane, si rivela unoperina deliziosa. Una volta tanto la giuria di un festival, nel caso il Sundance, che lha ricoperto di premi, ha visto giusto. Al centro della storia la comunità messicana di Los Angeles (auto)confinata nel ghetto di Echo Park. Come dire che era in agguato il pericolo del folclore e delle caricature, luno relegato tra i titoli di testa nellallegra danza tradizionale del prologo, laltro evitato in tutti gli ottantacinque minuti. Dunque, la povera Magdalena (Emily Rios) sogna la festa per i quindici anni, pur sapendo che non potrà emulare in splendore con quella della più ricca cugina Eileen. Ma ecco il patatrac: il religiosissimo papà Ernesto la caccia appena apprende che è incinta, inutile giurare che col fidanzatino Hernan non cè stato niente. La reietta si rifugia dal vecchio, comprensivo zio Tomas (Chalo Gonzalez), che campa vendendo champurrado con il carrettino. Lì ha trovato ospitalità anche il fratello di Eileen, il diciottenne, scontroso e gay Carlos (Jesse Garcia), buttato fuori di casa proprio per le sue scandalose inclinazioni, pronte a riaccendersi per una coppia di danarosi vicini, americani e omosex. Il saggio ambulante, pur tra mille difficoltà, saprà ridare ai due nipoti laffetto perduto. E forse anche un po di felicità. La commedia riesce a star bene in bilico tra agro e dolce, mentre scava con sensibilità in un piccolo mondo schiavo dellintolleranza.
La voglia di ribellione è affidata a un manipolo di giovanissimi sconosciuti, tra cui si staglia il veterano Chalo Gonzalez, reduce dalle antiche battaglie di Peckinpah.NON È PECCATO (Usa, 2006) di Richard Glatzer e Wash Westmoreland con Emily Rios, Jesse Garcia. 85 minuti
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.