Sindaco 007 per trovare i fratellini scomparsi

Il primo cittadino di Gravina va in Romania per chiedere aiuto alla polizia locale

Bepi Castellaneta

da Bari

Dalle parole ai fatti. Dalla pista romena alla missione romena. Il sindaco di Gravina in Puglia, Rino Vendola, non ha perso tempo e ha deciso di scendere in campo per verificare le indiscrezioni raccolte su Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini di 14 e 12 anni spariti il 5 giugno dopo aver giocato a nascondino nella piazza principale di questo paese arrampicato sulla Murgia barese. E così il primo cittadino ieri ha raggiunto Bucarest, un viaggio delicato perché si è trattato di un vero e proprio vertice investigativo, visto che ha partecipato a una riunione con i responsabili di polizia e intelligence del ministero dell’Interno di Romania, dove la vicenda dei fratellini è approdata sulle prime pagine dei quotidiani suscitando grande clamore.
«Voglio solo sapere – spiega Vendola – se, come dice l’opinione pubblica di Gravina, i due bambini sono effettivamente vivi; e siccome non hanno né un papà né una mamma che li vanno a cercare – prosegue - li adotto come miei figli». Parole che rivelano ottimismo, ma nello stesso tempo parole dure nei confronti dei familiari. In ogni caso è stata una missione lampo, perché il primo cittadino è rientrato già in serata in Puglia dopo aver strappato l’impegno delle autorità romene a occuparsi del caso. Il ministro dell’Interno, Vasile Blaga, ha fatto sapere di essere disponibile «nel pieno rispetto dell’autonomia delle indagini penali in corso» a impiegare l’intelligence «in stretta collaborazione con quella italiana». Il viaggio del sindaco è solo l’ultimo capitolo di questa storia infinita scandita da dubbi e mezze verità, sospetti e ipotesi che si affacciano e si accavallano in uno scenario confuso.
Vendola nei giorni scorsi ha rotto il coro delle indiscrezioni con una lettera aperta in cui rilanciava l’ipotesi che i fratellini siano in Romania, rivelando che «questo è quanto del resto è stato accertato da due carabinieri ai quali però sarebbe stato proibito di continuare le ricerche-indagini».
Per la verità questa pista è stata definita «molto labile» dalla procura, tanto più che a luglio polizia e pm sono stati in Romania per interrogare Andreea Irimia, la badante romena amica della madre dei ragazzini, Rosa Carlucci: la missione non ha dato alcun risultato, l’ipotesi è passata in secondo piano e le indagini si sono invece concentrate sul padre di Ciccio e Tore, Filippo Pappalardi, iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona. Ma il sindaco ha deciso di verificare direttamente le indiscrezioni raccolte.

E dopo aver lanciato un appello ai ministri Amato e D’Alema e aver sollecitato l’impiego degli 007 italiani, è partito alla volta della Romania precisando di aver agito «come se fossi il padre di questi bambini, ma nel pieno rispetto delle indagini penali in corso e di tutto quello che sta accadendo». Secondo lui i fratellini sarebbero in un campo nomadi vicino a Bucarest. Per questa ragione, lunedì il sindaco sarà ascoltato come persona informata sui fatti dal magistrato inquirente.

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