Un portavoce «d'oro» per il neo sindaco di Bologna, Flavio Delbono (nella foto). Lo stipendio assegnato dal primo cittadino al suo «speaker» scatena interpellanze, minacce di denunce, polemiche. Non solo dai banchi dell'opposizione, ma anche da quelli della stessa maggioranza di centrosinistra. La scelta di Delbono di assegnare al portavoce personale la bellezza di 724mila euro spalmati in cinque anni (quasi 150mila euro l'anno) non è passata sotto silenzio. Anche perché il portavoce avrà uno stipendio più alto di quello dello stesso sindaco: Massimo Girella, il fortunato, si porta a casa un gruzzolo superiore persino a quello del suo predecessore, Massimo Gibelli, portavoce di Sergio Cofferati, la cui paga quinquennale si fermava sotto i 600mila euro. Michele Facci, vicecapogruppo del Pdl al Comune di Bologna, lancia la sfida: «Voglio proprio sentire quali giustificazioni e quali motivazioni adotterà il sindaco Delbono - afferma - per spiegare come mai cè nel suo staff chi prende persino più soldi di lui». Il sindaco si difende spiegando che complessivamente i suoi uomini costano meno di quelli che cerano prima: «Ho risparmiato grazie a uno staff più snello, dove a parità di funzioni ci sono meno persone, che pesano quindi meno sulle casse comunali». Il consigliere Pdl Lorenzo Tomassini affonda il dito nella piaga comunale: «Lanomalia del portavoce che prende uno stipendio superiore a quello del sindaco, sinceramente non lavevo mai vista. Girella costa infatti 12mila euro al mese contro i 9.500 che prende Delbono. Un raro caso di rivincita del lavoro cognitivo-intellettivo contro quello esecutivo. So che il neo portavoce - aggiunge Tomassini - è stato prodigo di consigli preziosi durante la campagna elettorale, soprattutto dal punto di vista della comunicazione. Ora, quindi, il sindaco è disposto a tutto pur di non lasciarlo andar via». I dubbi dell'esponente del Pdl sono legati anche allaspetto tecnico della scelta di Delbono: «Voglio capire - sottolinea Tomassini - a quale contratto si aggancia questa figura, ammesso che esista la figura normata del portavoce». Ma non c'è solo il portavoce ad agitare i palazzi del potere. Delbono ha infatti nominato anche il direttore generale e operativo, Guadenzio Garavini, che da oggi e fino al 2014 incasserà 1,2 milioni di euro, esattamente 100mila euro in più del direttore generale che l'ha preceduto. Il perché di queste scelte pretende di conoscerlo anche la dipietrista Silvana Mura, e una richiesta di «immediata trasparenza» arriva dai banchi della Lega Nord.
Enzo Raisi, deputato del Pdl, fa invece notare la differenza fra «l'addetto stampa del sindaco, che prende più o meno 20mila euro, e il suo portavoce, che ne incassa quasi 150mila. Stipendi troppo alti per chi sta al vertice e troppo bassi per gli altri».(ha collaborato Luca Rocca)
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