Il sindaco di Monterosso è un uomo alto, una figura imponente di quelli che sei obbligato a guardare dal basso, lo hanno eletto in modo quasi plebiscitario. In paese mentre parli con lui si avvicina sempre qualcuno, magari un anziano, e lui alterna la conversazione che sta avendo con te con qualche parola in dialetto, magari per rispondere ad un cittadino che gli chiede qualcosa. Angelo Maria Betta non ha certo laspetto del cherubino, ma laltro giorno un angelo lo è stato veramente. È lui che con una premonizione quasi divina ha capito cosa sarebbe accaduto ed in pochi istanti ha preso, e messo in atto, una decisione che ha salvato la vita ad un centinaio di bambini delle scuole.
Quando la pioggia che batteva incessante sul borgo si è fatta violenta, il sindaco, uno che conosce bene la sua terra e i problemi che si possono avere, ha compreso subito che il punto più debole sarebbe stata la scuola. In quel momento nelle aule di asilo, elementari e medie vi erano circa cento bimbi, con le maestre e il personale. Se vi fosse stato anche un allagamento avrebbe colpito quella struttura. Da qui la decisione immediata di far evacuare ledificio, se pur sotto un nubifragio, se pur con il rischio di far uscire i bimbi in un luogo colpito da unevidente emergenza. A molti era sembrato che la scuola fosse un luogo più sicuro dove restare, invece il sindaco ha deciso diversamente. Sono state contattate tutte le famiglie possibili, chi non è stato trovato ha comunque avuto la possibilità di vedere il proprio figlio affidato alle cure di amici o parenti. Ledificio è stato svuotato, i bimbi portati fuori e consegnati ai genitori proprio mentre il nubifragio stava assumendo un aspetto apocalittico. Pochi minuti, poi la situazione è precipitata. Dalla collina un mare di fango e acqua ha travolto il centro storico, le case sono state devastate e poi è toccato alla scuola. Acqua e fango sono entrati ovunque, hanno svuotato le aule e schiantato gli arredi. Banchi, cattedre, scrivanie e mobili fatti a pezzi e poi trascinati fuori dallonda di piena, sino a finire contro le case vicine e poi in mare. Per fortuna in quei locali non cera più nessuno.
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