(...) ma anche altri, siano adatti a conseguire lobiettivo prefisso: mandare via il malgoverno da Tursi, ridare a Genova e ai genovesi non solo una speranza, ma una certezza di ripresa e sviluppo».
E allora Enrico Musso, che fine ha fatto? Pareva uno dei suoi preferiti, senatore Bornacin.
«Non ne ho parlato al microfono e non è un argomento attuale».
Pare un benservito. Ma andiamo oltre: crede davvero che uno dei campioni che ha nominato possa battere una macchina da guerra tipo Vincenzi, Pinotti o Doria?
«Il nostro candidato, chiunque sia, ha le capacità di conquistare il vertice dellamministrazione. I genovesi sono stufi di un governo della città che ha fatto solo danni e non ha risolto nessuno dei problemi veri. La sensazione è che si vuole e si deve cambiare».
Lha avvertita, questa sensazione, parlando solo con i suoi?
«Niente affatto. Lho avvertita, in maniera palpabile, nei miei ripetuti contatti con i vari Municipi, con le comunità locali, nei quartieri, al centro e nella periferia. In questo senso, io e Cassinelli stiamo completando un approfondito sopralluogo, e abbiamo riscontrato tante e tali magagne che...!».
Esempi di magagne?
«Due: la scuola in Valbisagno invasa da fumi e rumori dei bus Amt provenienti dalla rimessa sottostante, il problema dellilluminazione stradale. Abbiamo annotato tutto, e ne forniremo molto presto lelenco completo».